Le due distinte operazioni hanno avuto luogo nelle località Marzaloi in Agro di Uta e Santa Rosa a Capoterra, entrambe nel Parco regionale di Gutturu Mannu nel Sulcis.

Il personale della stazione forestale di Uta ha sorpreso in flagranza di reato due individui, pensionati già noti per reati di bracconaggio, intenti a posizionare cavettti d’acciaio per ungulati e soprattutto una pericolosissima tagliola. La micidiale trappola era posizionata in un sentiero e finalizzata a catturare grossi ungulati (cervi e cinghiali) cagionando gravi rischi a carico delle presone che transitano in quei luoghi. Una siffatta tagliola, se azionata da un malcapitato escursionista, avrebbe cagionato lesioni gravissime. Il suo potente meccanismo è infatti tale da cagionare ferite profonde e la rottura delle ossa.

Nel corso delle successive perquisizioni domiciliari sono stati sequestrati altri strumenti di cattura, nonché selvaggina oggetto di bracconaggio.

In località Conca Arrubia in agro di Villasimius, Sassarbus,  il personale della stazione Forestale di Castiadas ha sorpreso in flagranza due bracconieri, già noti per reati venatori, intenti a posizionare reti per uccellagione. A questi sono state sequestrate 27 reti e 45 tordi, catturati con strumenti illeciti.

La missione del Corpo Forestale contro l’uccellagione nel sud Sardegna

Le operazioni, col concorso delle Stazioni Forestali di Pula, Teulada, Sinnai e Campuomu, hanno consentito di bonificare vaste aree da strumenti di cattura illegali e dannosi per la biodiversità, come reti per uccellagione e cavetti per cattura di cervi e cinghiali.

L’intervento si inquadra nei servizi di intensificazione del controlli nel territorio a tutela in particolare delle specie migratorie impegnate in questo periodo nel “rientro” dalle zone di svernamento verso le zone di nidificazione nell’Europa continentale.

Il fenomeno infatti non è grave come i decorsi decenni, ma merita un contrasto duraturo e appropriato.

 

Luci e ombre in materia di sensibilità ambientale

Il Corpo Forestale ha operato con la proficua collaborazione dei volontari dell’associazione tedesca del CABS (COMMITTEE AGAINST BIRD SLAUGHTER).

Se da una parte sono evidenti i siffatti segnali, che testimoniano il continuo aumento dell’impegno attivo per la tutela della biodiversità della Sardegna, tuttavia il fenomeno dell’uccellagione nel Sud Sardegna non è oggi eradicato, anche perché persone inconsapevoli e insensibili ai valori ambientali e della legalità, ancora oggi alimentano il fenomeno illecito continuando ad acquistare le “grive”.