Sassari. Con la pubblicazione del pdf “Comunicare la disabilità. Prima la persona” sul sito dell’Ordine nazionale dei giornalisti, a cura del Coordinamento Pari Opportunità del Consiglio nazionale dell’OdG, Antonio Giuseppe Malafarina, Claudio Arrigoni e Lorenzo Sani, con la partecipazione del “gruppo Carta di Olbia”, torna al centro della formazione il tema della rappresentazione mediatica deontologicamente corretta delle persone con disabilità.
A Sassari il prossimo 5 marzo si svolgerà il corso per i giornalisti allo scopo di aprire una riflessione su come vengono rappresentate oggi le persone con disabilità, su quali sono le “parole giuste” per raccontarle fuori da stereotipi, pietismi, luoghi comuni e pregiudizi. Una corretta narrazione sgretola il paradigma che caratterizza usualmente la percezione sociale delle persone con disabilità, sostituendolo con un altro paradigma innovativo e attuale, che ridiscute e ridefinisce la relazione tra disabilità e ambiente.
Il corso è organizzato dall’OdG e da Giulia giornaliste in collaborazione col Corso di laurea in Comunicazione pubblica e professioni dell’informazione dell’Università di Sassari, è rivolto anche agli studenti e alle studentesse che vogliono intraprendere un percorso professionale legato alla comunicazione e all’informazione.
Intervengono il presidente dell’ordine dei giornalisti Francesco Birocchi, le componenti del Gruppo Carta di Olbia: le giornaliste Susi Ronchi, Caterina De Roberto, Vannalisa Manca (Giulia giornaliste), le rappresentanti delle associazioni che si occupano di disabilità, Francesca Arcadu (UILDM Sassari) e Veronica Asara (Sensibilmente Olbia), e l’avvocata Sara Carnovali, per Uniss il professor Camillo Tidore.
Apre il corso la coordinatrice della CPO dell’ordine nazionale dei giornalisti Elisabetta Cosci per sottolineare l’importanza di avere a disposizione una guida, per un corretto racconto giornalistico, che riporti al centro la persona contro ogni forma di discriminazione e di pregiudizio nella rappresentazione mediatica. Il progetto grafico del pdf è accessibile anche alle persone cieche e con dislessia.
Il gruppo Carta di Olbia ha partecipato alla stesura del testo nella parte sulla Discriminazione multipla, approfondendo gli aspetti che collocano la donna in una condizione di maggiore rischio discriminatorio per la convergenza di due fattori: l’essere donna e la disabilità. Un altro argomento trattato riguarda la figura del caregiver, funzione ricoperta per due terzi da donne. “Una guida attesa che va a colmare una lacuna delle norme deontologiche, perché tra quelle che regolano la professione giornalistica mancava uno strumento per una rappresentazione corretta delle persone con disabilità, che si ispiri ai principi sanciti nella Convenzione dell’Onu ratificata nel 2009, e impegni i giornalisti e le giornaliste a norme di comportamento deontologicamente corrette”, commenta Susi Ronchi, coordinatrice di Giulia giornaliste Sardegna.
“L’impegno di Giulia giornaliste sul tema è nato nel 2019 in occasione del corso che si è tenuto a Olbia, nel quale si è costituito il Gruppo Carta di Olbia, che da allora ininterrottamente ha lavorato per affermare i diritti delle persone con disabilità attraverso un linguaggio inclusivo contrastando ogni forma di emarginazione all’interno di recinti discriminatori” afferma Caterina De Roberto vice coordinatrice di Giulia giornaliste.
Un elemento di grande attenzione quindi il rispetto dei diritti delle persone anche e soprattutto in relazione ai dati sensibili che riguardano la salute. Un tema sempre più al centro dell’impegno di istituzioni pubbliche e aziende private, che hanno predisposto linee guida e glossari disponibili anche in rete.