Cagliari. La presentazione della seconda stagione di “Onderadio – Approdi del sociale nell’isola”, che si è tenuta ieri sera al Teatro Alkestis di Cagliari, si è trasformata in una sorta di workshop. Un’occasione di incontro per fare rete tra realtà del Terzo settore. Una opportunità per presentarsi, conoscersi e attivare i contatti che faranno crescere le singole organizzazioni.

L’iniziativa dell’associazione culturale “Radio Club” in partnership con l’associazione Tàjrà APS e Metecalab, è giunta alla seconda annualità del triennio previsto nel progetto che ha partecipato nel 2022 a un bando della Fondazione di Sardegna. Quest’anno le dieci puntate in programma, che saranno diffuse gratuitamente da un gruppo di emittenti radiotelevisive sarde, hanno ampliato la platea di interventi: sono state preferite le tematiche, anche complesse, rispetto alle singole realtà da presentare al grande pubblico. Che, secondo un recente sondaggio di Acli Sardegna, spesso non conosce l’enorme lavoro del Terzo settore e il potenziale che può ancora sviluppare. Eppure, le ricadute nell’ambito sociale sono sotto gli occhi di tutti.

Il lavoro, curato dal team composto dal giornalista Luigi Alfonso, dall’educatrice Monica Caula e dai videomaker Marco Gallus e Gianni Menicucci, andrà in onda a partire dalla prima settimana di aprile. Intanto ieri, nei brevi interventi dei rappresentanti delle associazioni raccontate quest’anno da Onderadio, sono emersi tanti aspetti su cui riflettere. Non solo l’urgente e diffusa necessità del mondo del volontariato di coinvolgere le nuove generazioni, ma anche l’ineluttabile esigenza di continua formazione e specializzazione: i tempi dell’improvvisazione, se mai sono esistiti, non sono più accettabili. E non solo nelle realtà ad altissima professionalità come il Soccorso alpino e speleologico della Sardegna, spesso chiamato a intervenire in condizioni estreme per salvare una o più vite umane. Questo discorso ormai vale per tutti, a prescindere dalle dimensioni dell’associazione di promozione sociale (Aps) o dell’organizzazione di volontariato (Odv).

Sono emerse le difficoltà di molte realtà nel gestire la transizione imposta dalla riforma del Terzo settore e dalla conseguente, indispensabile iscrizione al Registro unico nazionale del Terzo settore (Runts). Ma, allo stesso tempo, è stata l’occasione per ricordare il ruolo chiave che svolge il Centro servizi per il volontariato, il Csv Sardegna, che eroga a favore di tutte le organizzazioni (sia a quelle iscritte al Runts, sia a quelle in procinto di iscriversi) servizi interamente gratuiti, di cui ancora molte non sono pienamente a conoscenza.

Un altro elemento interessante, scaturito dal confronto che si è aperto ai margini della presentazione di Onderadio, è la necessità di saper comunicare ciò che il Terzo settore fa egregiamente, insieme al ruolo dei social media nell’arrivare alle giovani generazioni. Ancora: ormai è tempo di ribaltare la prospettiva e annullare gli stigmi che a volte la società propone, per esempio quando si parla di persone con disabilità o di inclusione sociale rivolta a giovani dell’area penale o a famiglie con disagio economico o problemi di povertà educativa.

Lo hanno ribadito con forza i rappresentanti di G.P.S. Porto Torres e Sea Scout Oristano. Interessante, poi, l’annuncio di Diabete Zero Odv e Associazione Italiana Celiachia, che hanno avviato una stretta collaborazione per organizzare progetti in partnership: le due patologie, molto diffuse in Sardegna, hanno infatti una chiara matrice genetica in comune. Il desiderio di fare rete è stato contagioso, tanto che un po’ tutte le realtà raccontate dalla seconda edizione di Onderadio si sono dette interessate a dialogare e ampliare le collaborazioni territoriali: Rete Sarda Diabete Ets; associazione Warfree di Iglesias; Elen Joy progetto tratta di Cagliari; L.I.L.T. Lega italiana per la lotta contro i tumori; Centro antiviolenza Onda Rosa di Nuoro; Amas Sardegna – Associazione MalatI Alzheimer Sardegna; Centro Don Orione di Selargius Orchestra Spensierata di Berchidda; Consulta delle donne di Elmas; Comunità La Collina di Serdiana; Associazione volontari Pensiero felice di Alghero e CNSAS Sardegna.