Cabras. La seconda edizione del Festival Internazionale “Dancing Histor(y)ies”, cofinanziato dall’Unione Europea, che si svolgerà dal 12 al 14 Luglio quest’anno farà sosta in Sardegna e più precisamente a Cabras nel Sinis nell’antica città di Tharros.

La finalità del Festival è incentrata sulla promozione dei siti archeologici attraverso le arti performative con il coinvolgimento delle comunità locali. La prima edizione è avvenuta nell’aprile dello scorso anno a Cipro. Si tratta di un esperimento collettivo nato dall’idea di cinque istituzioni culturali afferenti a quattro Paesi europei (Grecia, Italia, Serbia e Spagna), che coinvolge ben tredici partner di undici Nazioni, e di cui l’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo in Sardegna è capofila. Emerge così la capacità progettuale e di networking internazionale che l’Associazione Enti Locali mette a disposizione per la crescita culturale delle comunità, a fianco delle amministrazioni locali, contribuendo ad arricchire le politiche di sviluppo economico-sociale dei territori. “Cabras entra nel novero delle cinque prestigiose tappe europee di questo progetto che lega tra loro l’arte della danza alla storia dei luoghi – commenta il sindaco Andrea Abis –. Abbiamo un grande patrimonio di cultura locale e di tradizioni identitarie da custodire, un patrimonio archeologico imponente da tutelare e svelare. Mettiamo a disposizione la nostra ricchezza per condividere attraverso la danza le cinque diverse storie da cui proveniamo”.

A partire dalla prima settimana di aprile e fino a metà luglio, le comunità di Cabras e del Sinis saranno invitate a partecipare attivamente all’ideazione, progettazione e creazione di tre produzioni artistiche messe in scena da tre gruppi internazionali di danza: la compagnia svedese IlDance, quella polacca Polish Dance Theatre e una co-produzione italiana che vede insieme il Gruppo E-Motion, Asmed Balletto di Sardegna e la Compagnia Danza Estemporada.

I danzatori, grazie a un ciclo di tre workshop spalmati fino al mese di luglio e dalla durata di tre giorni ciascuno, avranno modo di visitare e studiare nel dettaglio lo spazio archeologico di Tharros, gestito dalla Fondazione Mont’e Prama, e raffrontarsi col tessuto sociale dei territori in un proficuo scambio dialettico tra scuole, associazioni, artigiani, famiglie e altre realtà che abitualmente non fruiscono del sito. “Ogni forma d’arte è preziosa nella costruzione di un percorso in grado di portare alla crescita socio-culturale-economica del nostro territorio – concorda Antony Muroni, presidente della Fondazione Mont’e Prama –.

L’integrazione europea passa anche dalla commistione fra tradizioni ed esperienze, oltre che dalla conoscenza dei rispettivi territori e dei siti culturali. È per questo che Dancing Histor(y)ies, e i workshop che anticiperanno le esibizioni degli artisti, incontrano da subito il sostegno e il favore della nostra Fondazione”. Prima dell’inizio del festival infatti dal 7 al 9 Aprile si aprirà il primo workshop. La narrazione dei luoghi, dei riti e dei simboli che animeranno la comunità di Cabras saranno dunque al centro del primo dei tre workshop che, da domenica 7 a martedì 9 aprile, vedranno coinvolti nelle pratiche anche le donne e gli uomini della suggestiva Corsa degli Scalzi, tra cui is curridoris coi loro voti centenari e is cantadores coi loro suoni misteriosi e arcaici.

L’appuntamento per il secondo workshop del Festival è fissato per il mese di maggio, mentre il terzo e ultimo laboratorio sarà realizzato in continuità con una settimana di residenza artistica e coinciderà con l’inaugurazione vera e propria della manifestazione prevista il 12 luglio. Durante la settimana di residenza, i danzatori saranno impegnati nelle prove degli spettacoli e lavoreranno fianco a fianco con le comunità del territorio e i gestori del sito per la preparazione del calendario degli appuntamenti del Festival e dell’Off Festival con una ricca serie di attività collaterali finalizzate alla promozione attiva del patrimonio storico. È dunque a partire da questo nucleo di azioni collettive, incentrate sul connubio tra creatività e danza, che Dancing Histor(y)ies Festival intende individuare un modello innovativo di valorizzazione dei siti storici, replicabile in tutta Europa. Un esperimento che trova spazio per la prima volta in Sardegna e che, tra maggio e settembre, andrà in scena in altri quattro importantissimi siti europei: Ostia Antica, teatro di Merida in Spagna, il sito archeologico di Viminacium in Serbia e gli scavi archeologici di Volos in Grecia. Al termine del progetto, previsto nel marzo del 2026, l’insieme delle buone pratiche e l’esito dei risultati raggiunti contribuiranno alla realizzazione di un sistema di conoscenze condiviso a livello europeo, creando un sorprendente effetto moltiplicatore che i singoli Stati non avrebbero mai potuto raggiungere a livello nazionale.