Arcobaleno indicativa condimeteo avverse

A dispetto del calendario che oggi ha superato la metà di aprile, i meteorologi sono tutti concordi: sta per arrivare (tornare?) l’inverno e si dovrà dire addio, almeno per un po’ alle alte temperature degli ultimi giorni, dove in molte zone d’Italia si sono toccati anche i 30 gradi per un assaggio (anomalo) di estate anticipata. Toccherà quindi ritirare fuori qualche giacca e maglione: per i prossimi giorni è infatti previsto un brusco calo di temperature (anche fino a 15 gradi in meno, in particolare di notte), ma anche temporali e soprattutto vento, con raffiche fino a 130 o addirittura 150 chilometri orari in pianura Padana e Friuli.

In questi giorni di cambio di temperature, soffieranno anche il Maestrale in Sardegna e il libeccio con punte di oltre 50 Km/h. A Trieste, invece, soffierà la Bora.

I metereologi prevedono, a partire da oggi martedì 16 aprile e per i prossimi giorni, l’arrivo di aria fredda (il brusco cambiamento dovrebbe verificarsi mercoledì 17 aprile), con temporali e grandine dal Nordest verso il Centro-Sud (soprattutto sul settore adriatico), piogge diffuse su Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia. Mercoledì, rovesci sparsi al Centro-Sud e sul Triveneto. È prevista, tra giovedì e venerdì, anche la neve sugli Appennini fino a 1000 metri.

TEMPERATURE IN PICCHIATA DI NOTTE
Per le temperature, si registreranno temperature più basse di 10-15 gradi, con una forte escursione termica tra il giorno e la notte: alla notte sarà quindi molto più freddo, così come al mattino presto, toccando in alcune zone temperature propriamente invernali (fuori stagione). Insomma, negli ultimi 10 giorni di aprile potremmo trovarci di fronte alle temperature più fredde registrate quest’anno, a maggior ragione visto che l’inverno è stato alquanto mite. E questa fase di temperature fresche di giorno e fredde di notte potrebbe durare a lungo.

IL FOHEN E I SUOI EFFETTI
Altro capitolo riguarda il vento, che in alcune zone del Nord Italia ha già cominciato a soffiare. Si tratta del Foehn (o Föhn, o Favonio) che è un tipico vento alpino, caldo e secco: soffia in alcune regioni montuose, portando spesso un improvviso aumento della temperatura. Si forma quando una corrente d’aria incontra un ostacolo, come una catena montuosa. A quel punto, la corrente è costretta a salire in quota per poi ridiscendere sul versante opposto: è proprio in questa fase di cascata che l’aria si riscalda e si origina il Foehn, che porta correnti d’aria a ‘rotolare’ e scendere lungo le vallate alpine e in pianura, con temperature che diventano rapidamente molto più alte di quando l’aria si era spostata verso la cima della montagna.
In Italia, il Foehn fa sentire i suoi effetti soprattutto in pianura Padana e nelle valli Alpine. In questi giorni, si verificheranno raffiche di vento anche di oltre 150 chilometri orari raggiungeranno le Alpi. Il rischio, con raffiche così potenti, è di registrare danni alle infrastrutture ma soprattutto che si possano innescare incendi. In diverse zone d’Italia in queste ore sono state diramate allerte per i venti forti.

Fonte:  Agenzia DIRE – www.dire.it