Sassari. Venerdì 3 maggio alle 10 e 30, nella sede della Sezione Territoriale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Sassari (Uici), in via Quarto 3, sarà inaugurato il Centro Oculistico Sociale (COS), struttura di supporto voluta dall’Uici insieme all’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (Iapb). L’obiettivo è fornire un sostegno al sistema sanitario pubblico, promuovendo campagne di screening rivolte in particolare alle fasce di popolazione più deboli e disagiate che hanno sempre più difficoltà a ricorrere a consulenze specialistiche. Il progetto, nato in ambito nazionale, consentirà agli utenti di ottenere grazie a uno screening gratuito un’immediata comprensione e valutazione dello stato dei propri occhi. La struttura si avvale delle più moderne strumentazioni ambulatoriali e permetterà di svolgere attività di prevenzione e riabilitazione ipovisiva attraverso il lavoro di oculisti e ortottisti qualificati. Questo favorirà la diagnosi precoce delle principali patologie oftalmiche quali retinite, maculopatia e glaucoma.

All’inaugurazione saranno presenti il Presidente Nazionale UICI-IAPB Mario Barbuto, Giorgio Ricci della Direzione Nazionale IAPB, Simona Trudu della Direzione Nazionale UICI Responsabile Nazionale Ipovisione, il Presidente UICI Sardegna Pietro Manca, la componente del Comitato Scientifico IAPB dott.ssa Laura Giorico e la Dott.ssa Marina Peralta.

“Nel Centro – spiega il presidente territoriale dell’Uici Franco Santoro – sarà impegnato il personale delle nostre associazioni insieme a medici oculistici e operatori della visione. L’emergenza di nuove forme di disagio economico rende necessario promuovere queste misure di azione strategiche di contrasto alla povertà, all’esclusione sociale e al sostegno dei più fragili, che da soli non ce la farebbero a garantire il proprio diritto alla salute. Dato che la porzione della popolazione affetta da minorazione visiva è in rapida crescita, la stessa potrebbe trarre grande beneficio dai percorsi di riabilitazione visiva in termini di acquisizione delle proprie autonomie. Risulta determinante favorire l’incremento dei centri di prevenzione e cure primarie e dei centri di riabilitazione, anche per non farsi trovare impreparati dall’incremento del 25% di persone ipovedenti, così come segnalato dalle stime sull’ipovisione per i prossimi 10 anni”.