Sassari. Vanno in archivio con piena soddisfazione degli organizzatori le tre giornate sassaresi (24-26 maggio) della quinta edizione del Bardunfula Fe’, Festival letterario e culturale del Nord Sardegna dedicato a bambini e bambine e ragazze e ragazzi. Quest’anno il programma della tappa in città della rassegna, ai Giardini pubblici di via Tavolara, attesa anche da genitori, formatori ed educatori, si presentava particolarmente ricco di incontri e iniziative. Tanto entusiasmo e quell’allegria che sono solo i giovanissimi sanno contagiare. E allora non solo presentazioni di libri, ma anche spettacoli, gli immancabili laboratori artigianali BardunfuLab (graditissimi quelli per preparare la pasta e lavorare la lana), oltre a letture, giochi per tutti e performance artistiche. Il tema del 2024 è “… oltre il ticchettio dell’orologio”, ovvero il tempo, per riflettere su di esso e sulla sua qualità, nel nostro mondo occidentale e contemporaneo così frenetico.

Il Festival prevede altri appuntamenti per tutto l’anno, fino a dicembre. È infatti confermata la natura girovaga del Fe’, con tappe, oltre a Sassari, ad Alghero, Porto Torres, Olbia, Asinara, Orani, Tempio, Bonorva, Nuoro, Irgoli, Loculi, Onifai e Villaspeciosa.

Bardunfula Fe’ è un progetto promosso e realizzato da Il Colombre Aps, in rete con diversi enti e associazioni, fa parte del Network di Salude&Trigu, della Camera di Commercio di Sassari, con il patrocinio del Comune di Sassari e della Provincia di Sassari, con il contributo di Fondazione di Sardegna, e partecipa al bando per i progetti di Promozione alla Lettura della Regione Autonoma della Sardegna. Bardunfula Fe’ sostiene il Maggio dei Libri e fa parte della rete Sassari Città che legge del Comune di Sassari.

“La quinta edizione del Fe’ costituiva una sorta di giro di boa, con tante novità e anche momenti di formazione e di riflessione. Siamo molto soddisfatti per la partecipazione. Parliamo anche a un pubblico adulto, con cui affrontare diverse tematiche, dalla neogenitorialità passando per l’importanza della lettura fin dalla nascita”, commenta Daniele Salis, presidente dell’associazione Il Colombre. I numeri delle presenze di quest’anno dicono che nei tre giorni del festival sono stati registrati 6295 ingressi totali (rispetto alle uscite), con il picco sabato con 2636. “La lettura insieme alle figure di riferimento genitoriali costituisce uno strumento fondamentale e importante di crescita. Si è parlato anche di temi di grande attualità, come l’affido, strumento accessibile di solidarietà sociale per tutti quei bambini e quelle bambine che insomma vivono un momento di difficoltà familiare. Sensibilizzare su questo argomento è stato importante. Lo abbiamo fatto insieme a Carmen Frajetta, garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del Comune di Sassari. E ovviamente grande successo per le presentazioni dei libri, sempre accompagnate dai laboratori artigianali e artistici”.

Bardunfula Fe’ è allora un evento internazionale. Particolarmente attesa la partecipazione di Gunnar Helgason, autore islandese, oltre che attore, conduttore e regista, vincitore nel 2015 dell’Icelandic Literature Prize e per sei volte del Children’s Choice Book Prize. Nel programma anche le presentazioni di libri e albi illustrati con Giovanni Colaneri, Gloria Tundo, Nadia Corfini, Ruggero Poi, Michele Cappetta, Maria Manca Pulino, Letizia Anelli e Simone Perazzone.

“Siamo un festival dedicato alla narrazione, anzi, al potere della narrazione, della lettura e della scrittura. E come queste possono avere un grande impatto sociale sia nella crescita del bambino sia per tutta la comunità educante”, conclude Salis.

Presentazioni e appuntamenti che si sono svolti anche sulla terrazza del Padiglione Tavolara: durante le giornate del Fe’ al piano espositivo è stato inoltre possibile seguire le visite guidate della mostra L’onda Nuragica.

Bardunfula Festival. Il Festival, che in occasione della quinta edizione diventa Bardunfula Fe’, nasce nel 2019 dall‘esigenza di creare percorsi culturali dedicati alle giovani generazioni. Il nome stesso richiama l’infanzia: bardunfula è una parola sarda e si riferisce alla trottola che si tira con lo spago. “C’è un presupposto fondamentale che ha mosso e muove il fare del Festival – spiega l’APS il Colombre –: mettere il discorso culturale e la promozione alla lettura, la narrazione, il raccontare, come molla, perché crediamo che questi aspetti siano elemento necessario per la costruzione del mondo e la coesione sociale. Ci sono anche due prospettive importanti che servono a definire Bardunfula: il Festival non è per le giovani generazioni ma è delle giovani generazioni. Il loro punto di vista, la loro voce sono poste al centro perché le persone bambine, i giovani uomini e le giovani donne sono parte della società, portatori e portatrici di visioni e azioni per cui viene da sé la necessità di costruire spazi condivisi in cui sperimentare, ragionare, osservare, conoscere, costruire il mondo, vivere e abitare la città, le città, la terra e sperimentare relazioni, in una prospettiva ecologica”. Ma il Fe’ non è chiuso alle giovani generazioni. È infatti adulti friendly, in relazione costante con i luoghi e le persone.

Quest’anno il Festival si avvale di un comitato scientifico-artistico: Elena Balsamo, pediatra specialista in puericultura ed esperta in pedagogia Montessori; Gisella Congia, psicologa e psicoterapeuta, perfezionata nella clinica perinatale; Elena Massimo, puericultrice olistica e Doula certificata; Simone Perazzone, redattore di Uovonero ed esperto di letteratura per l’infanzia; Ruggero Poi, direttore dell’Ufficio Ambienti di Apprendimento di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, fondatore di Associazionedidee, formatore Montessori e direttore di corsi di formazione nel metodo.

Tra le novità del 2024, come detto, il nome che diventa più breve, Bardunfula Fe’, e una operazione di rebranding grafico. A curare questo aspetto è lo studio di design multidisciplinare Heart, basato in Sardegna e che ha lavorato sull‘identità visiva di importanti festival e musei.

La parte illustrativa è invece realizzata anche quest’anno da Sara Pilloni, pittrice e illustratrice del Festival sin dalla prima edizione.

Infine, l’impegno per l‘ambiente. Il percorso del Fe’ è costruito seguendo pratiche sostenibili. Sarà rafforzato l‘aspetto dell‘accessibilità cognitiva, sensoriale, motoria e culturale, ma anche una verifica attenta e precisa dell‘impatto del festival sul territorio.