Alghero da record.” “Alghero miglior scalo della Sardegna per crescita passeggeri.” “Riviera del Corallo alla riscossa, anche a gennaio superati i numeri pre pandemia”

Questi alcuni dei titoli riportati dai media locali nell’ultimo periodo succeduti però a quelli che descrivevano lo scalo del nord ovest come un aeroporto in crisi e con la necessità di attivare gli ammortizzatori sociali per far fronte a una situazione di difficoltà della Sogeaal, società che gestisce lo scalo algherese.

I Segretari Generali della FILT CGIL Arnaldo Boeddu, della FIT CISL Michele Palezona e della Uilt Uil William Zonca si chiedono quale sia la verità.

Quella dei titoli trionfalistici o di quelli catastrofici?

Sempre secondo i Segretari Regionali Arnaldo Boeddu, Michele Palenzona e William Zonca, come sempre la verità sta nel mezzo ed è giusto chiarire le cose per evitare che chi “mastica” poco della materia trasporto aereo o chi, giustamente, resta perplesso e confuso davanti a notizie discordanti, possa farsi un’idea sbagliata della realtà: ad esempio i dipendenti della Sogeaal!

Ed allora, iniziamo a dire che è vero che l’aeroporto di Alghero è lo scalo cresciuto maggiormente in termini percentuali di passeggeri trasportati rispetto il 2019, segnando un + 10% rispetto il periodo pre pandemico e dunque uno dei risultati migliori registrati tra gli scali italiani.

Ma è anche vero che non sempre l’aumento di passeggeri equivale ad aumento dei ricavi, soprattutto se quell’aumento è legato a politiche di “incentivazione” del traffico e poco (o nulla) a decisioni strategiche di sviluppo da parte dei vettori su quel determinato scalo: chi è del settore dovrebbe saperlo!

Aggiungiamo il fatto che non sia un mistero il fatto che su Alghero operino principalmente solo due compagnie: quella aggiudicante il bando di continuità territoriale, altro tema spinoso, e la compagnia low cost per antonomasia.

Quello che non sappiamo però – dicono i Segretari di categoria Arnaldo Boeddu, Michele Palenzona e William Zonca – è il costo che l’aeroporto deve sostenere per avere quel numero di voli, ben 23 rotte durante la prossima stagione estiva come riportato oggi dai media, e soprattutto a fronte di quale ritorno economico?

Perché non può essere che da una parte si annuncino roboanti risultati e dall’altra si chieda di ricorrere agli ammortizzatori sociali per evitare che il bilancio continui ad avere un segno meno.

Non è questo che ci si aspetta da chi si è preso onori e oneri nel gestire uno scalo che dovrebbe contribuire allo sviluppo di un Territorio importante della Sardegna e ha la responsabilità verso 230 lavoratori.

Chi rappresenta la Società, chi ne detiene la proprietà deve fare chiarezza su questi aspetti, come Segreterie Generali Regionali pretendiamo un incontro con la loro presenza, chiediamo di confrontarci sui numeri, sulle prospettive societarie, sulle politiche aziendali.

Chiediamo pertanto un urgente cambio di marcia nella gestione dello scalo di Alghero, nelle scelte strategiche aziendali rivolte all’attivazione di una sinergia fra gli scali sardi.

La messa a sistema degli aeroporti sardi deve necessariamente determinare  un aumento della capacità contrattuale degli stessi nei confronti dei vettori aerei, chiariscono i Segretari Regionali, bisogna saper  produrre ricchezza negli aeroporti in cui atterranno e non metterli in una condizione subalterna di totale dipendenza, specie verso le compagnie low cost; perché se questo non verrà fatto si corre il serio rischio che l’anno prossimo non si parlerà più di ammortizzatore sociale conservativo ma di ben altro tipo di procedura più nefasta per i lavoratori.