Il deputato del PD, Silvio Lai, si esprime contro il progetto della creazione di un campo eolico nel territorio della Valle dei Nuraghi: “La Regione e il Governo respingano le richieste della società svedese, progetto non conforme e inadeguato per il territorio”.

“Il progetto della multinazionale svedese Fred Olsen Renewables Italy s.r.l. denominato “Energia Monte Pizzinnu – Comuni di Bessude, Borutta, Ittiri e Thiesi (SS)”, presentato in luglio al Ministero della transizione ecologica per la valutazione di impatto ambientale, presenta molti punti oscuri, se non irregolari, e per questo abbiamo presentato una interrogazione urgente al Ministero competente.” Così il deputato Dem Silvio Lai.

“Il progetto prevede l’installazione di 8 turbine di nuova generazione della potenza nominale di 6.8 megawatt ciascuna, posizionate su torri di sostegno dell’altezza indicativa di 149 metri, per una potenza complessiva di 54,4 megawatt e la tipologia di procedura necessaria ai fini della realizzazione del progetto è l’autorizzazione unica per la quale l’autorità competente al rilascio è la regione Sardegna, previo esito positivo della valutazione di impatto ambientale rilasciato dal Ministero.

Nell’ambito di tale procedura autorizzativa sono state rilevate da parte dei Comuni interessati dalla realizzazione dell’impianto, diverse criticità; prioritariamente, è stata rilevata una discordanza tra il piano particellare descrittivo depositato presso la regione Sardegna con quello depositato a corredo dell’istanza presso il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, consultabili dai relativi portali istituzionali.

Inoltre, non sono rispettare le linee guida per la procedura di verifica dell’interesse archeologico perché non è corredato dalla documentazione comprovante la definizione dei tempi di raccolta ed elaborazione da parte della Soprintendenza competente per territorio e né da alcuna documentazione comprovante la preventiva informazione alla predetta Soprintendenza. Altra criticità rilevata riguarda la valutazione del rendimento energetico dell’impianto. Si legge infatti nel progetto che «I risultati di questa valutazione sono da considerare indicativi, non supportati da misurazioni delle condizioni del vento in loco e quindi soggetti ad elevati livelli di incertezza.”

Quelle evidenziate sono criticità molto importanti che, se confermate, si aggiungono alla totale mancanza di interlocuzione sul territorio con le comunità locali e le istituzioni anche religiose, se si conta che l’impianto, cosi invasivo, si sviluppa nei pressi della Abbazia di San Pietro di Sorres.

Per questo motivo – conclude Lai – ho presentato una interrogazione al ministero competente insieme al capogruppo PD in commissione ambiente. La transizione ecologica richiede coraggio e determinazione nelle decisioni che però non possono essere approssimative, contrastanti rispetto alle regole e soprattutto devono essere condivise con i territori interessati.

I ritardi della valutazione di impatto ambientale da parte del Ministero possono essere interpretati come la necessità di avere ulteriore tempo per approfondire le criticità che fin dall’inizio, nell’assoluto silenzio della Regione Sardegna, i comuni avevano formalmente comunicato. Non si tratta di dire no a prescindere ma di valutare, in sede tecnica ed istituzionale, se serva quell’impianto, come progettato, oppure occorra pensare ad altre soluzioni più consone e condivise per questa parte del territorio.

Certo se poi la Regione si occupa di eolico solo quando vuole allora tutto diventa più difficile.

 

AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA

Interrogazione a risposta in Commissione:

LAI e SIMIANI. — Al Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

la Società Fred Olsen Renewables Italy s.r.l. ha presentato in data 5 luglio 2022 al Ministero della transizione ecologica ai sensi dell’articolo 23 del decreto legislativo n. 152 del 2006, istanza per l’avvio del procedimento di valutazione di impatto ambientale del progetto Impianto eolico denominato «Energia Monte Pizzinnu» – Comuni di Bessude, Borutta, Ittiri e Thiesi (SS);

il progetto prevede l’installazione di 8 turbine di nuova generazione della potenza nominale di 6.8 megawatt ciascuna, posizionate su torri di sostegno dell’altezza indicativa di 149 metri, per una potenza complessiva di 54,4 megawatt;

la tipologia di procedura autorizzativa necessaria ai fini della realizzazione del progetto è l’autorizzazione unica ex articolo 12 del decreto legislativo n. 387 del 2003 e successive modificazioni e integrazioni e l’autorità competente al rilascio è la regione Sardegna, previo esito positivo della valutazione di impatto ambientale e l’autorità competente al rilascio della stessa è il Ministero interrogato;

nell’ambito di tale procedura autorizzativa sono state rilevate da parte dei comuni interessati dalla realizzazione dell’impianto, segnatamente da parte del comune di Borutta, diverse criticità;

prioritariamente, è stata rilevata una discordanza tra il piano particellare descrittivo depositato presso la regione Sardegna con quello depositato a corredo dell’istanza presso il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, consultabili dai relativi portali istituzionali. Risulta infatti, da un’analisi comparativa che nel primo sono indicate 154 ditte catastali interessate dalle opere, mentre nel secondo risultano 150;

si evidenzia inoltre che il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 febbraio 2022, con il quale sono state approvate le linee guida per la procedura di verifica dell’interesse archeologico, prevede che per progetti di importo superiore a 50 mila euro le somme effettivamente utilizzate ai fini della realizzazione delle attività connesse con la verifica preventiva dell’interesse archeologico non dovranno essere, secondo quanto rilevabile dal quadro economico di spesa, inferiori al 5 per cento e superiori al 15 per cento degli importi. A tal proposito, si evidenzia che la documentazione progettuale inerente la valutazione del rischio archeologico non è redatta ai sensi delle suddette linee guida, non presentando indagini dirette in sito, ma limitandosi ad una mera ricognizione dell’area nonché ad un riscontro bibliografico. Né la stessa risulta corredata da documentazione comprovante la definizione dei tempi di raccolta ed elaborazione da parte della Soprintendenza competente per territorio e né da alcuna documentazione comprovante la preventiva informazione alla predetta Soprintendenza circa la realizzazione dell’opera, finalizzata a concordarne le aree più idonee ed evitare eventuali criticità; altra criticità rilevata dalla lettura della documentazione progettuale riguarda la valutazione del rendimento energetico dell’impianto. Si legge infatti che «I risultati di questa valutazione sono da considerare indicativi, non supportati da misurazioni delle condizioni del vento in loco e quindi soggetti ad elevati livelli di incertezza. Nel caso lo sviluppo del parco eolico di Bessude dovesse procedere, si raccomanda di avviare una campagna di monitoraggio in loco al fine di ottenere una rappresentazione più accurata del clima e delle condizioni del flusso del vento e (…) di consultare i potenziali produttori di turbine per ottenere conferma che il modello di turbina e la disposizione proposti siano adatti al sito»; le criticità sopra evidenziate, se confermate, pongono dubbi circa l’affidabilità della proposta progettuale redatta e la sua coerenza, in termini di efficacia, con gli obiettivi della transizione ecologica che è, e deve rimanere, un primario obiettivo per mitigare i cambiamenti climatici –: se risulti che le criticità rilevate esposte in premessa siano fondate e, in caso affermativo, se intenda adottare iniziative, per quanto di competenza, affinché sia sospeso in via cautelativa l’iter autorizzativo al fine di addivenire ad una proposta di progetto meno approssimativa e condivisa con il territorio.
(5-00224)