I Carabinieri Forestali del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAAF) Distaccamento di Sassari sono intervenuti in comune di Cargeghe (SS) su un’area di grande rilevanza naturalistica in quanto habitat naturale per numerose specie di flora e fauna di interesse conservazionistico. I militari, una volta giunti sul posto si sono trovati davanti a percorsi per arrampicata ludico ricreativa a carattere alpinistico ancorati alle pareti delle Domus de Janas, perforazioni e vie ferrate sul nuraghe Pedras Serradas, ponti tibetani, corde e cavi di acciaio tra i lecci e la macchia mediterranea, e un parco avventura, il tutto realizzato in assenza di permesso di costruire. I percorsi presentavano anche teleferiche pericolanti e gradini installati sui costoni rocciosi della zona, anch’essi non autorizzati sotto il profilo paesaggistico, urbanistico ed archeologico. È questo lo scenario con cui i Carabinieri Forestali del Nucleo NIPAAF Distaccamento Alghero, hanno avuto a che fare durante i due anni di indagine che hanno permesso, di procedere al sequestro preventivo a carico di ignoti, per impedire l’accesso e il proseguimento della realizzazione di altre opere, nella preziosa area sita in località S’Elighe Entosu, Rocca de Mesu Die (Cargeghe, SS). La porzione di intervento, estremamente delicata dal punto di vista storico e faunistico, delimitata dal Rio dei Mulini, ricade all’interno di un sito di interesse archeologico e di salvaguardia ambientale, ed è vincolata dalle norme di tutela del patrimonio speleologico delle aree carsiche. Tali norme impongono vincoli in base ai quali non è possibile apporre alcuna modifica al terreno e agli habitat ivi presenti. Quindi la foratura dei massi erranti o l’antropizzazione alpinistica dell’impervia area riscontrate dai Carabinieri Forestali sono risultate realizzate in assenza dei titoli previsti dalla normativa di settore vigente. A questo si aggiunge che il complesso infrastrutturato attenzionato, era privo del collaudo tecnico determinando in tal modo pericolo per la pubblica incolumità, in quanto l’area è abitualmente frequentata da arrampicatori esperti e da appassionati che si dedicano all’attività sportiva, e dalle scolaresche solite a fruire l’area soprattutto in questo periodo dell’anno. Il percorso, inoltre si sviluppa sull’alveo di un corso d’acqua a regime torrentizio e si colloca su un’area soggetta anche al vincolo idrogeologico, determinando potenzialmente un ulteriore pericolo per i frequentatori in caso di piena.