Cagliari. Si prepara a soffiare sulle quarantadue candeline il Festival Spaziomusica, la rassegna dedicata alla musica di ricerca e di improvvisazione, acustica ed elettronica e alle sue immediate derivazioni – fondata dal Maestro Franco Oppo nel 1982 -, che da martedì 26 settembre a giovedì 9 novembre proporrà negli spazi del Ghetto di Cagliari il suo ricco programma che si dirama tra concerti e performance acustiche e audiovisive.

E lo farà con un ricco cartellone che in questa edizione si riconoscerà nel tema Echoic Memory, volgendo il proprio sguardo alla scena internazionale e nazionale, con la consueta attenzione a quella isolana, con artisti del calibro di Joo Won Park, Giulio Colangelo, Cesare Saldicco Nicolas Thirion, Juliette Tixier, Valentine Leboucher, Carolina Lidia Fracchi, Sandro Mungianu, Walter Prati, Fabrizio Casti, Theocharis Papatrechas, Danilo Casti, Gabriele Marangoni, Nicola e Raffaele Bertolini, Roberto Zanata, Miguel Àngel Berbis e Jacopo Foschi, tra gli altri.

“La memoria ecoica è un sottosistema di memoria sensoriale a breve termine che memorizza per un tempo limitato le informazioni uditive” spiega Fabrizio Casti, direttore artistico del festival Spaziomusica. “Ci consente di elaborare e comprendere il parlato, riconoscere i suoni e ascoltare la musica. Agisce come un buffer uditivo temporaneo e svolge un ruolo vitale nella percezione del parlato e nel riconoscimento del pattern uditivo. Quando sentiamo un suono, la memoria ecoica si attiva e il cervello mantiene una replica perfetta di quel suono per un breve periodo. Possiamo persino rimandare l’attenzione al significato del suono mentre lo sentiamo e interpretarne invece la copia memorizzata. Con la 42° edizione del Festival, L’Associazione Spaziomusica continua la sua esplorazione. Protagoniste di questa edizione saranno le nuove tecnologie audio-video, quali le installazioni multimediali, mapping e tutte le arti performative di nuova progettazione. Sono tantissime le prime produzioni assolute e le collaborazioni nazionali ed internazionali con Ensemble di fama mondiale e nomi prestigiosi del panorama della musica contemporanea che ospiteremo negli spazi del Ghetto di Cagliari.”

Spaziomusica è realizzato con il contributo del MiC (Direzione generale spettacolo dal vivo), Regione Autonoma della Sardegna, (Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport) e del Comune di Cagliari, (Assessorato alla Cultura, Pubblica Istruzione, Sport, Spettacolo e Politiche Giovanili) in collaborazione con il Conservatorio Statale di Musica Giovanni Pierluigi da Palestrina di Cagliari.

Il prezzo dei biglietti per i singoli appuntamenti della manifestazione è di 2 euro, l’abbonamento a tutti i concerti costa, invece, 10 euro.

Per informazioni chiamare o scrivere al numero +39 333 5485648 o alla mail spaziomusica@gmail.com o recarsi alla biglietteria allestita in occasione dei concerti presso Il Ghetto di Cagliari.

 

IL PROGRAMMA

Il Festival Spaziomusica vivrà il suo primo appuntamento, dunque, martedì prossimo (26 settembre) presso Il Ghetto di Cagliari: alle 20.30 inaugurerà la manifestazione la installazione performativa “Cabin Fiver” di Giulio Colangelo e Cesare Saldicco. Il progetto nasce nel settembre 2020 con chiari riferimenti alla situazione pandemica. Lavora sull’isolamento del singolo e la sua contemporanea connessione e interdipendenza planetaria. In un processo di sintesi e drammaturgia sonora, i due artisti si interrogano sulla necessità di una società costretta a ridisegnare il tempo e lo spazio, stabilendo nuovi perimetri di sicurezza. Cabin Fever fa riferimento alla sindrome della capanna, o anche sindrome del prigioniero, che colpisce chi – a causa della paura o dell’ansia – preferisce continuare il proprio isolamento e evitare i contatti con il mondo esterno. Così, nella precipitosa evoluzione emergenziale e nella preoccupante alba di un futuro segnato dal controllo, il fruitore si ritrova in una sorta di comfort-zone dove poter rievocare l’autoisolamento, riascoltare le proprie paure, esorcizzare le incertezze più profonde.

 

Alle 21.30 il secondo set della serata sarà affidato alla performance multimediale “Interstellar Gig” di Mattia Mazzocchio (all’elettronica). Dopo il successo di “Gathering Infinite Madness” realizzata nel marzo 2020, Mazzocchio presenta una nuova installazione artistica, basata su uno degli elementi ancestrali che hanno caratterizzato la vita, o l’assenza di essa, fin dal principio della creazione: lo Spazio. Considerando l’assenza di attriti, questo costituisce l’approssimazione naturale più vicina al vuoto perfetto. In questo “fluido”, stelle, pianeti e lune sono liberi di muoversi lungo le loro orbite. In modo analogo Interstellar Gig abbatte il concetto di spazio tangibile e lo estende attraverso l’universo digitale. Dal punto di vista visuale il lavoro consiste nella proiezione del sistema solare, così come lo conosciamo oggi. Attraverso gestualità codificate i visitatori potranno interagire con l’opera volando da un pianeta all’altro. Diversi mondi corrisponderanno a rispettivi fenomeni fisici. Nello spazio cosmico, data l’estrema rarefazione dell’aria la propagazione del suono sarebbe impensabile, tuttavia, proprio grazie alla virtualizzazione proposta ogni pianeta viene sonorizzato con grande coerenza attraverso tecniche di sintesi elettroacustica.

 

Mercoledì 27 settembre il primo appuntamento della serata (alle 20.30) vedrà protagonista ancora una performance multimediale: Magnétonium è il titolo del progetto di Nicolas Thirion, Juliette Tixier, Valentine Leboucher. Negli spazi del Ghetto sarà possibile cimentarsi con un dispositivo ibrido, in parte strumento musicale, e in parte sistema di diffusione del suono, composto da circa cinquanta registratori portatili a nastro con controllo della velocità variabile. Distribuiti in tutta la stanza, gli apparecchi diffonderanno il suono attraverso i propri altoparlanti, talvolta preparati con oggetti di varia natura.

 

Nella seconda parte della serata (alle 21.30) Spaziomusica ospiterà la prima esecuzione assouta della performance audio-video Fill In The Squadres (coproduzione Inire e Spaziomusica), con Malgorzata Dancewicz, Krzysztof Pawlik, Sandro Mungianu e Roberto Zanata. Il progetto è un concerto multimediale per sistemi analogico-digitali audiovideo basato sul concetto di quadratura inteso come serie di ripartizioni performative processate in tempo reale.

 

La terza giornata del festival Spaziomusica (giovedì 28 settembre) si aprirà alle 20.30 con il concerto del fisarmonicista Francesco Gesualdi, riconosciuto dalla critica e dall’ambiente musicale contemporaneo come uno dei principali fisarmonicisti italiani impegnati nello sviluppo della fisarmonica contemporanea da concerto, impegnato nell’esecuzione di tre composizioni: “Breath” (composta nel 2007, su Commissione dei Nuovi Eventi Musicali per la “60.a Estate Fiesolana”), ispirata all’omonima pièce teatrale di Samuel Beckett; “Da Soli paralleli” per fisarmonica e live-electronics, di Gianluca Ulivelli; “Black Abyss” di Alan Abd El Monim.

 

Alle 21.30 salirà in cattedra l’ensemble Atmospheres composto da Carolina Lidia Fracchi alla voce, Sandro Mungianu al clarinetto ed elettronica, Walter Prati al violoncello ed elettronica e Fabrizio Casti al pianoforte ed elettronica, per una co-produzione MMT Creative Lab e Spaziomusica. “Visioni e suoni del ricercare” è il titolo del progetto che consiste in una libera interpretazione della poetica di Gyorgy Ligeti attraverso una rilettura delle sue sonorità. La presenza sia di strumenti musicali acustici, che di strumentazione elettronica suggerisce il possibile sviluppo della musica che verrà proposta; una alternanza di sonorità acustiche ed elettroniche che permette una combinazione sonora articolata e rispondente alla visione del mondo ligetiano proposto dagli autori.

 

Venerdì 29 settembre aprirà gli appuntamenti serali il concerto “A Tempo – dedicato agli 80 anni di Albert Mayr”: un percorso-concerto che ribalta, in un continuo e distintivo contrappunto, osmosi e frattura di visivo e visione, nello scandalo della discordanza tra spazio suono e tempo. I solisti del GAMO Ensemble saranno Michele Bianchini al sassofono, Giacomo Piermatti al contrabbasso, Francesco Gesualdi alla fisarmonica e Iaria Baldaccini al pianoforte.

 

Subito dopo, spazio al progetto “Infinito” del pianista Claudio Sanna: infinito è il nome del dispositivo elettromagnetico, ideato da Sanna e progettato dall’ingegnere parmense Francesco Canetti, che permette di generare il suono delle corde del pianoforte senza alcuna loro sollecitazione manuale, ma attraverso la vibrazione indotta dal un campo magnetico rotante. Infinito è il nome del brano composto utilizzando l’infinito. La forza magnetica è protagonista in questo lavoro di Sanna oltre che dal punto di vista esecutivo, anche sotto gli aspetti formali e strutturali. Si assiste a uno dei primi casi in cui il campo magnetico agisce su tutte le corde del pianoforte. La rotazione quindi intesa come chiave di un lento waltz che diviene progressivamente sempre più veloce. Il concerto rappresenta la ricerca di un repertorio contemporaneo che vuole indagare nuove sonorità superando l’idea che il pianoforte sia uno strumento compiuto.

 

Sabato 30 settembre alle 21.30 performance elettronica “Eterea Odissea”, live set elettronico multi-canale del musicista e compositore Danilo Casti. Eterea Odissea è un’opera musicale che si insinua nelle profondità dell’esperienza, sfidando la percezione e spingendo gli ascoltatori oltre i confini della realtà convenzionale. Questo progetto si basa su una complessa diffusione multi-canale, creando uno spettro sonoro ampio e sfaccettato. Le sfumature si intrecciano come fili di un tessuto etereo, dando vita a un mondo ricco e stratificato. Nel cuore di questa odissea, troviamo l’illusione e l’aspetto onirico. Il suono si trasforma in un medium che sfida la nostra percezione, portandoci in uno stato di trance dove realtà e immaginazione si fondono armonicamente. Eterea Odissea, crea un’esperienza musicale avvolgente, invitando gli ascoltatori a immergersi in un viaggio unico, dove il confine tra suono e sogno si dissolve in una realtà astratta, intrigante e inafferrabile.

 

Un doppio appuntamento caratterizzerà la giornata di Spaziomusica domenica 1 ottobre: alle 20.30 spazio all’opera monodramma (con la musica di Albena Petrovic e il libretto di Peter Thabit Jones) “Ermesinde Long Walk” con Sara Carneiro (soprano), Teodora Sorokow (violino), Maria Miteva (flauto traverso), Kae Schiraki e Albena Petrovic al pianoforte, Josip Dragnic (chitarra) e Luc Hemmer alle percussioni.
Nel 2016, l’ensemble Ars Nova Lux commissionò ad Albena Petrovic un lavoro nel genere dell’opera da tasca. La scelta di Albena ricadde sulla sulla valenza storica di Ermesinde e creò “Ermesinde Long Walk” con il librettista Peter Thabit Jones.

 

Alle 21.30 a catalizzare l’attenzione del pubblico sarà il piano solo di Andrea Schirru, tra i talenti più fulgidi nell’attuale panorama pianistico isolano. Il progetto Piano Solo nasce dall’esigenza di comunicare in maniera schietta e sincera un messaggio musicale estremamente personale e intimamente autobiografico; si tratta di un percorso che trasporta l’ascoltatore in una sorta di viaggio onirico, un flusso continuo, attraverso le melodie, i suoni e le immagini raccolte, filtrate ed elaborate dalla sensibilità del musicista. L’idea è quella di presentare il risultato di un lungo e accurato lavoro su alcune composizioni originali che vengono però rielaborate estemporaneamente, nel tentativo di stabilire un forte legame fra esecutore e pubblico, cercando di ricreare quell’unicità del momento in cui l’uno condiziona l’altro e viceversa. Il tessuto connettivo, che crea una sorta di filo rosso fra i diversi brani, è l’improvvisazione di matrice jazzistica a sua volta declinata in diversi altri stili: blues, free, minimalista e mediterranea.

 

Martedì 3 ottobre alle 20.30 la serata di Spaziomusica di aprirà con la performance elettroacustica di Gabriele Marangoni “Echoic memory”, un live set elettronico che dilata la memoria sensoriale dell’ascolto attraverso un procedimento di continue trasfigurazioni e metamorfosi di un suono di partenza. Un ambiente sonoro costituito da trame e sovrapposizioni lineari dove gesti e materiali sonori appaiono e si dissolvono per poi ritornare mutati e rigenerati in un gioco plastico di direzionalità e reminiscenze sonore dell’ascolto architettato su frammenti in movimento e tessiture in perenne e lento mutamento, un soundscape continuo dove si contrastano grandi diversità di densità e variazioni dinamiche.

 

Un’ora più tardi a tenere banco sarà il progetto “Textures – dialoghi e interazioni tra tessiture sonore e visive”, con Pietro Doronzom al flauto, Nicola Monopoli all’elettronica e Feliciano Chiriaco ai live visuals (realizzato dall’Associazione Cultura e Musica G. Curci – ETS). Il programma prevede l’esecuzione delle composizioni “Trama Lucente” di Giorgio Nottoli, “Textures” di Nicola Monopoli e “…Beloved, Pretending to be Forgotten…” di Haris Kittos.

 

Mercoledì 4 ottobre alle 20.30 il festival proseguirà con il concerto (in prima assoluta) per clarinetto e live electronics dei clarinettisti e compositori Nicola e Raffaele Bertolini (in collaborazione con l’Associazione Internazionale “Rogoredo Musica” Milano A.P.S. E.T.S.) con un programma che prevede le composizioni “Musica Nostalgica – Musica Nuragica” per clarinetto basso solo, di Albena Petrovic, “Three Pieces – for clarinet solo”, di Igor Stravinskij, Los Corredores De La Memoria – per clarinetto basso, di Marcela Pavia, “L’ultima stella danzò spegnendosi nel fluido vuoto” per clarinetto basso e traccia audio, di Mauro Porro, “Street Life” – per clarinetto e clarinetto basso di Lodi Luka, DANS (E) EN RÈVE* – per clarinetto, clarinetto basso ed elettronica, di Sara Melacca, FORGE* – due clarinetti e live elettronic, di Domenico De Simone.

 

Alle 21.30 spazio alla performance Four Seconds to Fade Away, con Felicita Brusoni alla voce, Andrea Nicoli al e Fabrizio Casti al video e suoni elettronici. Gli stati emotivi non seguono una logica spazio-tempo assimilabile al vivere comune, questi, non necessitano di un linguaggio predeterminato: sono in quanto sono. La parola, allora, può anche perdere il suo peso deterministico in favore del suono puro in sé. Suoni concreti, del corpo, della voce, di oggetti vibranti, di circuiti elettronici che elaborano numeri ed eccitano membrane. Tutto questo concorre alla creazione di un breve viaggio sensoriale fra immagini oniriche e sonorità suggestive dato dall’interazione della multiforme voce di Felicita Brusoni e dalle speculazioni elettroacustiche di Fabrizio Casti e Andrea Nicoli. Le varie parti, seppur diverse e a volte contrastanti, saranno connesse attraverso riaffioramenti di memorie ecoiche sottese nelle trame delle dense stratificazioni.

 

Giovedì 5 ottobre alle 21.30 andrà in scena l’opera multimediale No Password (coproduzione Associazione Spaziomusica/Ensemble d’Arts) di Roberto Zanata e Miguel Àngel Berbis, con Teresa Virginia Salis al flauto, Fernando Pascual al violino, Felicita Brusoni (soprano), Conxi Valero (soprano), Roberto Zanata (multimedia and Live Electronics), Miguel Angel Berbis (multimedia and sound difussion). Questa produzione più recente combina nuova creazione musicale contemporanea con multimedia. Il risultato è uno spettacolo in cui la musica, il video e l’illuminazione sono integrati per formare un’esperienza unica. “No Password” offre una riflessione dall’essere umano al proprio attuale ambiente, in cui viene analizzato tramite Big Data e interagisce con i social network e la cultura di massa. Allo stesso tempo, si osserva come l’intelligenza artificiale si sviluppa in una sorta di autonomia.

 

L’installazione performativa Singaporean Crosswalk di Joo Won Park aprirà la giornata di Spaziomusica venerdì 6 ottobre alle 20.30: “Singaporean Crosswalk” (2016) riguarda l’esperienza a Singapore dell’artista nelle vesti di turista. Visitando il paese nel 2010, il suono del semaforo nella città era molto diverso da quello degli Stati Uniti. Era divertente, efficace e musicalmente intrigante. Durante il giorno, questo suono era una colonna sonora per la frenetica vita metropolitana. Di notte, diventava parte della flora e fauna che circondava il paesaggio urbano. I confini tra suoni organici e inorganici si sfumavano in un attraversamento pedonale a Singapore. “Singaporean Crosswalk” è stato commissionato e presentato in anteprima da SPLICE Ensemble.

 

Alle 21.30 il secondo appuntamento della serata vedrà il festival intrecciare le sue attività con l’Associazione TiConZero, per presentare la performance Microcosmos di Matteo Dessì (all’elettronica). ll progetto è una performance di improvvisazione della durata variabile che ha come tema la dualità e la commistione tra il macrocosmo e il microcosmo sia in ambiente scientifico che filosofico.

 

· GLI APPUNTAMENTI DI NOVEMBRE

 

Martedì 7 novembre alle 20.30 sarà ancora Il Ghetto a ospitare la performance “Codici Liminali”, interazioni per fagotto, percussioni ed elettronica con Gianmarco Canato al fagotto, Lorenzo Orsenigo alle percussioni e Mattia Olgiati all’elettronica. L’idea estetica alla base di Codici Liminali è poliedrica: è una riflessione sul linguaggio, i cui lemmi e fonemi, seppur familiari, possono trarre in inganno sul reale significato che celano; sulle strutture temporali, che dialogano incontrovertibilmente con l’oggi, vi si specchiano e mutano; sull’interpretazione della quotidianità, dove i più piccoli ed abituali gesti nascondono inflessioni emotive sempre cangianti. La sintesi di questa idea si manifesta nell’atto musicale, dove echi di sonorità distinguibili lasciano spazio alla più pura suggestione.

 

Alle 21.30 seguirà il Laboratorio di Musica Contemporanea per pianisti, realizzato in collaborazione con il Conservatorio di Musica di Cagliari, con i docenti Silvia Belfiore e Claudia Vincis e il concerto degli allievi del Conservatorio Giovanni Pierluigi da Palestrina di Cagliari, che proseguirà il giorno dopo (mercoledì 8 novembre) alle 20.30 in cui suoneranno alcuni degli allievi che hanno frequentato il laboratorio sull’opera per pianoforte e violoncello di Luciano Berio al Conservatorio di Cagliari.

 

Alle 21.30 in scena il progetto Fanerofonie con Olga Massa (controfagotto) e Andrea Nicoli (elettronica). Il poeta e lessicografo Edoardo Sanguineti ha utilizzato fin dalle sue prime prove poetiche e narrative una lingua estremamente permeabile ai prestiti stranieri. Verso gli ultimi anni dello scorso millennio questa prassi si è colorata di un atteggiamento più scanzonato e ironico, che dimostra un inesauribile piacere nel metabolizzare vari generi di linguaggio gergale, tecnico, giovanile. In un’intervista su L’Espresso il poeta parlava di inquinamento lessicale, e qui gli artisti hanno tentato di prenderlo in parola e provare a inquinare una scrittura già meravigliosamente inquinata dando spazio ad uno strumento ingiustamente relegato a parti di supporto o di goffa caratterizzazione. Cinque brani alternati da cinque “Fanerofonie” per solo nastro come elaborazioni delle “Fanerografie” di Sanguineti.

 

Il sipario sulla quarantaduesima edizione di Spaziomusica calerà giovedì 9 novembre al Ghetto di Cagliari con due appuntamenti: alle 20.30 installazione multimediale Dimension – Space di Jacopo Foschi. L’installazione è formata da un prisma di led posto al centro di un perimetro quadrato formato da 4 speaker in quadrifonia. Il pubblico può muoversi liberamente all’interno di questo spazio. I led e l’audio si muovono a volte indipendentemente l’uno dall’altro, altre volte si seguono nella dimensione spaziale e di intensità.

 

Alle 21.30 concerto ”New Song” dell’Ensemble Laborintus, con Marta Raviglia, voce, Simone Sassu, pianoforte e tastiere, Angelo Vargiu, clarinetto, Stefano Alivesi, chitarre, Lorenzo Sabattini, basso e Luca Piana, batteria e percussioni. Verranno eseguite musiche di Vanessa Bissiri, Domenico Canu, Nicolò Cottu, Claudia Crabuzza, Carlo Doneddu, Pietro Dossena, Daniele Manca, Gino Marielli, Paolo Pessina, Marco Piras, Marcello Pusceddu, Lorenzo Sabattini, Simone Sassu, Graziano. Il progetto New Song nasce dall’idea di creare un ambito di riflessione artistica tra compositori di aree, formazioni, stili e ispirazioni estremamente diversi, utilizzando come medium comune la forma canzone, unione storicamente individuata e formalmente riconoscibile di testo e musica. L’Ensemble Laborintus è il committente e l’esecutore di un tentativo di fare ricerca musicale senza pregiudizi intorno all’oggetto musicale più antico, sfruttato, trasversale e univer-salmente conosciuto nella storia della musica. Il risultato è uno stimolante e interessante confronto tra autori che, pur nelle grandi differenze, hanno aderito adattandosi al progetto, volendo dare un segnale poetico-artistico individuale come proposta per un genere normalmente identificato solo nell’ambito della musica commerciale. Produzione e ideazione dell’Associazione LABORINTUS, Sassari

 

IL FESTIVAL – L’Associazione Spaziomusica è stata fondata nel 1982 da Franco Oppo, compositore e musicista di fama internazionale, e da allora è una realtà riconosciuta e accreditata nel panorama musicale regionale e nazionale italiano. Alcuni numeri che raccontano la lunga carriera di Spaziomusica: più di cinquecento concerti eseguiti, duecento complessi ospitati e circa trecento fra direttori e solisti di livello internazionale che hanno proposto circa mille cinquecento composizioni firmate da oltre seicento compositori del Novecento e contemporanei, di cui oltre trecento in prima esecuzione assoluta e oltre duecento in prima esecuzione italiana, trentasette edizioni del Festival che oltre a Cagliari interessa diversi altri centri dell’isola e che ha portato in Sardegna nomi prestigiosi del panorama nazionale ed internazionale. L’attività di Spaziomusica, festival attivo nella scena sarda da quattro decenni, intende continuare la sua esplorazione nel campo del sonoro contemporaneo. Esplorazione che a partire dal segno della musica scritta e dal suono di quella improvvisata si allarga fino al risonante ad include il paesaggio sonoro di oggi generando una visione fantastica del nostro abitare il mondo. Questa visione si mostra nelle nuove produzioni musicali, nei laboratori e nelle attività didattiche e viene tematizzata nei suoi convegni e seminari. Non mancano i riferimenti alle particolarità sonore della Sardegna legate sia alla lingua che al paesaggio naturale esplorate in progetti specifici. L’attività dell’anno 2023 prevede la realizzazione di produzioni originali che si propongono di esplorare il campo della musica d’avanguardia e le sue innumerevoli escursioni. Escursioni multimediali, ma anche escursioni che più profondamente sconfinano e interagiscano con altri linguaggi espressivi, come il movimento corporeo e la gestualità, la perizia solista, il mondo delle immagini.