Oltre mille studenti delle scuole galluresi hanno partecipato agli incontri di “Adotta un libro sardo” che dal 6 al 13 novembre ha portato l’editoria regionale tra i ragazzi delle scuole primarie e secondarie di Aggius, Calangianus, Luras e Tempio Pausania. Allieve e allievi di tutte le età hanno potuto partecipare al programma di promozione della lettura inserito dall’Associazione editori sardi nella manifestazione “Qui c’è aria di cultura”, la quinta edizione della vetrina dell’editoria regionale appena andata in archivio a Tempio Pausania. L’iniziativa, a cura di AES insieme al sistema bibliotecario e scolastico cittadino e dei comuni di Aggius, Bortigiadas, Calangianus, Luras e Telti ha coinvolto oltre 40 classi di ogni ordine e grado. «Grazie al coinvolgimento entusiasta di oltre mille ragazzi, che hanno seguito con passione e viva curiosità l’offerta culturale declinata dagli editori sardi e dai soro autori, abbiamo raggiunto l’esito principale dell’iniziativa, il radicamento nel territorio e la trasmissione dei saperi alle giovani generazioni», ha spiegato la presidente AES Simonetta Castia.

“Qui c’è aria di cultura” ha avuto il suo cuore nello Spazio Faber, in piazza Fabrizio de André a Tempio, da venerdì a domenica scorsi. La terza e ultima giornata, domenica 12, si è aperta con la presentazione di Toponigmistica sarda. Giochi di parole con i toponimi della Sardegna (Alfa editrice), il primo libro che coniuga rebus e giochi di parole con la geografia isolana. L’autore Marcello Muroni ha giocato col pubblico, invitandolo a scoprire significati nascosti, curiosità e storie sui toponimi più curiosi dell’Isola: particolarmente apprezzati gli aptagrammi, cioè gli anagrammi attinenti alla parola iniziale, scatenando una vera gara tra i presenti. Dalle fantasie dell’enigmistica al fantasy letterario: il secondo libro presentato è stato “Il tomo e lo spettro”, primo romanzo di Gavino Demartis e primo anche della collana Agarthi che la casa editrice La Città degli Dei dedica al genere. Ambientato in un tempo che ricorda il medioevo europeo ma lontano dai cliché e molto più vicino alla realtà di altri testi analoghi, tratta temi molto attuali, dalla guerra alle leggi della natura, ha spiegato l’autore a Daniela Filigheddu. L’ultimo degli incontri in piazza de André è stato con Ruggero Roggio che ha raccontato con Domenica Azzena il suo “Il re delle api”: un romanzo di intensità sociale notevole che racconta una Sardegna non folkloristica, costiera e inattendibile, tra personaggi grotteschi e verosimili e alcuni che, ha rivelato l’autore, sono assolutamente veri, come Mamadou, un giovane immigrato che non giudica, osserva, scampato alla morte e a quel Mediterraneo divenuto ormai il più grande cimitero europeo.

Per concludere il programma, “Qui c’è aria di cultura” si è trasferito al Museum Bar, dove Laura Fadda ha dialogato con Paolo Cuccuru, autore di “E la sorte è il vento. Novelle di Sardegna”, 13 storie ambientate in diversi periodi storici che dal titolo richiamano e rivisitano anche Grazia Deledda. Una raccolta non pianificata di novelle scritte in un paio d’anni, tutte ambientate in Sardegna e scritte con stili diversi l’una dall’altra. L’editoria sarda sposta ora la sua attenzione a Macomer, dove dal 23 al 26 novembre si terrà la XXI Mostra regionale del libro, una quattro giorni che si preannuncia ricchissima di proposte editoriali e culturali da parte dei 34 marchi presenti.