Martis. È stata una serata interamente dedicata a uno dei più grandi pensatori sardi ad aprire la terza edizione del festival letterario Ethno’s. Il racconto, a cura di Giovanni Campus e Maria Paola Cordella, dal titolo “Un filosofo in carcere: Antonio Gramsci fra le lettere e i quaderni” è stato un vero e proprio excursus sulla vita del grande intellettuale. Un viaggio che è partito da Ales, paese della sua nascita, e che si è soffermato sia sulle questioni cruciali della storia del primo Novecento, come l’avvento del regime totalitario con le “leggi fascistissime” e le lotte operaie, sia sugli aspetti più intimi della vita del filosofo.
Una cronistoria essenziale ma chiara ed esaustiva. “Perché, per raccontare Gramsci, ci vorrebbe un ciclo di lezioni!”, ha ironizzato Giovanni Campus. Spiegare in maniera semplice l’evoluzione del pensiero gramsciano non è facile, ma grazie al dialogo instaurato con Maria Paola Cordella, che ha dato voce alle lettere scritte dal carcere, il racconto è riuscito nel suo scopo. Un pubblico in religioso silenzio ha infatti assistito alla rappresentazione, facendosi coinvolgere sia a livello emotivo che intellettuale. Tanti, infatti, gli spunti offerti che, attraverso il pensiero visionario di Gramsci, spingono ad analizzare lo scenario sociale e politico dei giorni nostri.
Dalla realtà alla fantasia. E se Gramsci, invece, fosse riuscito a scappare, a sopravvivere? Da qui nasce il romanzo “sonoro” di Giacomo Casti “Nino e la Balena”, nel quale l’autore immagina il piccolo Nino (come in famiglia chiamavano Antonio Gramsci) imbarcarsi sul Rex e andare in America. Durante il viaggio ha con sé un libro: “Moby Dick” di Herman Melville. Le visioni stimolate dalla lettura del romanzo si intersecano all’incontro con bizzarri compagni di viaggio, tra cui un musicista blues e lo stesso Mussolini. In questo viaggio niente è ciò che sembra, e la balena può essere metafora di qualsiasi cosa, anche del capitalismo.
Insieme all’autore, i musicisti Luigi Frassetto e Francesco Medda “Arrogalla” hanno accompagnato il viaggio di Nino con un riuscito mix di elettronica e sonorità del primo Novecento.

Il prossimo appuntamento di Ethno’s è per venerdì 24 novembre, alle 18:30. Con “Libri senza confini” si parlerà di inclusione attraverso i libri per l’infanzia. La mostra bibliografica a colori sarà a cura dello SBANGL, dove ogni colore rappresenterà una possibilità offerta dai libri. Libri che non solo raccontano storie di disabilità e di diversità, ma che, grazie agli strumenti di realtà aumentata, riescono ad essere letti anche da chi ha difficoltà di comprensione o apprendimento. Libri che offrono ai bambini la capacità di capire il mondo, di stimolare la propria creatività risultando fondamentali per lo sviluppo cognitivo.
Seguiranno le letture ad alta voce a cura di Azzurra Solinas e Pasquale Posadino.
Un appuntamento che fa dell’inclusività un caposaldo. “Il tema dell’edizione 2023 di Ethno’s è quello della marginalità – ha infatti spiegato Giovanni Campus –, tutti gli appuntamenti sono caratterizzati da questa linea comune”.

Il festival letterario Ethno’s ha il patrocinio e il contributo della Regione Sardegna, della Camera di Commercio che lo ha incluso nel programma Salude & Trigu, del Comune di Martis, dell’Unione dei Comuni dell’Anglona e Bassa Valle del Coghinas, e della preziosa collaborazione di Comes, Cooperativa Mediateche Sarde e Sistema Bibliotecario Comuni dell’Anglona e Bassa Valle del Coghinas, insieme alla direzione dell’Associazione Elighe (ideatrice del Festival insieme al comune di Martis).

Tutti gli appuntamenti degli spettacoli, i reading e i dialoghi con l’autore verranno pubblicati sulla pagina Facebook che vi invitiamo a seguire cliccando su https://www.facebook.com/ethnosletterario. Tutti gli spettacoli sono ad ingresso libero.