Sassari. Oggi, alle ore 18:00, presso il circolo enogastronomico arte e musica Il Vecchio Mulino, in via Frigaglia 5 a Sassari, si terrà l’inaugurazione di “TESSINZOS”, la nuova mostra personale di Nico Salis dedicata ai tappeti di Ploaghe e della Sardegna.
Durante la serata interverranno l’autore Nico Salis, fotografo e pittore ploaghese appassionato da sempre di cultura, storia e tradizioni sarde, e Vanna Ledda Marcia che farà alcune considerazioni sull’arte della tessitura.
L’esposizione sarà visitabile dall’8 dicembre 2023 all’8 gennaio 2024 negli orari di apertura de Il Vecchio Mulino (dalle 11,30 alle15,30 e dalle 19,00 alle 23.00), chiusura al pubblico la domenica (tutto il giorno) e il lunedì mattina. Ingresso libero.

NICO SALIS
Appassionato da sempre di cultura, storia e tradizioni sarde, sin da giovane ha cercato negli anni di coltivare e rappresentare con diversi mezzi, quali la fotografia, la pittura e il canto corale, il suo amore per la comunità di Ploaghe in cui è nato e ha sempre vissuto.
Dopo diverse mostre di pittura e fotografia su Ploaghe e dintorni, con questo nuovo lavoro l’autore vuole mostrare dei veri e propri tesori ornamentali nascosti nelle case dei suoi compaesani e che a malapena si riescono a intravedere in occasione delle festività familiari (quali nozze e battesimi) e delle ricorrenze religiose (quali le uscite dei Candelieri e del patrono San Pietro) quando durante le processioni, come da tradizione, vengono esposti pubblicamente alla benedizione dei Santi e alla curiosità dei fedeli.
Questi lavori di grande pregio, custoditi con cura negli armadi odoranti di naftalina delle abitazioni private, sono quasi tutti, a parte poche eccezioni, del periodo che va da fine Ottocento agli inizi del Novecento, e consistono in tappeti, bertulas, fressadas, mantas, battile pro sa sedda, etc.
Tessuti in vari modi differenti (a raneddu, a litos, a mustra de agu, con ordito di lino, di cotone, di lana e di canapa), con motivi decorativi centrali (mustras) e di guarnizioni finali (estremos), esaltavano la bravura delle tessitrici e mostravano la ricerca di nuovi motivi da tessere interpretando figure geometriche della flora e della fauna locale e, in alcuni casi, simboli magici e figure antropomòrfe, significative per ogni ambiente dove il prodotto finale veniva esposto o usato.
Non erano solo semplici manufatti espositivi, ma avevano come significato l’augurio per una vita felice, di abbondanza e di proliferazione della famiglia e per questo non mancavano mai nella “dote” della donna e dell’uomo al matrimonio.
Le opere presentate sono dipinte ad acquerello e sono realizzate come si tessevano (colorate solo in un verso) e sono state incorniciate usando come passpartout del feltro.
L’autore Nico Salis ringrazia tutte le persone che hanno messo a disposizione i loro tesori e gli hanno dato questa possibilità di esprimersi.