Sassari. «La Sassari che ci piace è una città inclusiva, che sa accogliere, che sa garantire a tutte e a tutti la possibilità di partecipare ai processi decisionali, che sa offrire opportunità di emancipazione a chi vive o si sente ai margini della vita sociale, culturale ed economica della comunità». Così Giuseppe Mascia vede “La città che cambia”, per citare lo slogan scelto per la campagna elettorale che lo vede in corsa come candidato sindaco di Sassari per il Campo largo.

Di inclusione, di diritti, di giustizia, di riscatto e della necessità di ripartire dalle persone e dalla comunità, Mascia ha parlato nel corso di un incontro organizzato dal Circolo Berlinguer del Partito democratico, al quale hanno partecipato tra gli altri Luigi Manconi, don Gaetano Galia, Angela Quaquero e Corrado Dimauro. «Il carcere non può essere considerato un corpo estraneo, la comunità carceraria va pensata come parte integrante della collettività e va messa nelle condizioni di condividerne i sogni, le speranze e le ambizioni», è la visione del dirigente dem, indicato all’unanimità dalla coalizione dopo un processo lungo, attraverso cui va affermandosi l’idea di «dare una nuova classe dirigente a una Sassari nuova, che con l’istituzione della città metropolitana assume una nuova dimensione e che per questo deve cambiare approccio e deve immaginare un modello di sviluppo nuovo, che sostituisca quello attuale, che dopo decenni ha esaurito la propria spinta propulsiva, e garantisca il benessere e la crescita di tutto il nord ovest Sardegna», come spiega lo stesso Mascia.

Durante il confronto si è parlato della necessità che la città che cambia sviluppi una diversa relazione con il suo carcere, da lì partendo per immaginare una città più aperta, sensibile, solidale e per questo più stimolante per «le tante giovani e i tanti giovani che oggi sono portati ad andarsene, ma anche per chi vuole investire, o sceglie di venirci a vivere, o anche solo a visitare un luogo che custodisce un patrimonio che va valorizzato e promosso in maniera diversa», afferma il candidato sindaco della coalizione che alle regionali ha colto a Sassari un ottimo risultato e che ora vuole farsi portatrice di nuove idee e di nuovo entusiasmo anche a Palazzo Ducale. «Ripensare il carcere significa rimettere la persona al centro, significa riattivare tutte le connessioni che consentano di realizzare una rete, una alleanza con il territorio, le associazioni, gli enti, le istituzioni – conclude Giuseppe Mascia – per aumentare la portata della nostra capacità di includere, nel processo di sviluppo morale e materiale di cui vogliamo farci promotori e interpreti, anche chi è finora è restato fuori».