La Caletta (Siniscola). La quinta edizione del CalaBeer di la Caletta, per la prima volta con il nome di CalaBeer and Wine, è archiviata. Dopo un primo rinvio a causa delle piogge annunciate per la data simbolo dell’evento, il primo maggio, l’acqua dal cielo si è comunque presentata nel pomeriggio di domenica 2 giugno scorrendo imponente lungo quella via Nazario Sauro che dalla mattina ospitava chioschi e palchi. 

Organizzatori, produttori, espositori e visitatori, pur consapevoli di un tempo ballerino che, tra le pacche del caldo sole e il grigio ghigno che si affacciava dalle creste del Montalbo, poteva evolvere in peggio, hanno comunque animato la frazione marina di Siniscola dando vita a una bella e riuscita edizione. Raccogliendo anche le forze e le ispirazioni per quella del prossimo anno che si annuncerà con importanti novità. 

La giornata organizzata dall’associazione Kawham è iniziata con il meeting mattutino sul delicato tema del lavoro (a pennello con la data originaria del CalaBeer and Wine e riproposto per il 2 giugno, festa di una Repubblica che sulla Carta lo mette al primo articolo). I relatori, moderati dal giornalista Mauro Piredda, hanno potuto affrontare la questione partendo dal loro campo di osservazione. 

La formatrice e docente Marianna Massaiu, dati alla mano, ha analizzato i tasti dolenti della disoccupazione, soprattutto femminile, e le conseguenze psicologiche di tale condizione; il funzionario Aspal Antonio Satta si è soffermato sull’incontro tra domanda e offerta citando anche i buoni risultati nel territorio in termini di autoimprenditorialità; «Chi non si forma si ferma» è stato invece il passaggio del consulente food and beverage Sebastiano Pira, il quale ha anche tracciato delle differenze tra le giovani e le precedenti generazioni in riferimento al cambio di lavori svolti durante l’arco della vita. 

Le note dei gruppi sui diversi palchetti e la webradio, collegata con tutte le attività della frazione (un’assoluta novità che ha reso partecipata la narrazione dell’evento con le voci dei protagonisti tra una selezione musicale e l’altra), hanno accompagnato i visitatori tra le bellezze delle esposizioni artigiane, i calici e le spillate.

«L’abbiamo portata a casa – affermano dal direttivo di Kawham –. Il meteo non ci ha aiutato e non è stato molto clemente e così, oltre alla birra e al vino c’è stata anche tanta acqua. Ma siamo riusciti ad organizzare un CalaBeer and Wine carico di soddisfazioni. Per questo ringraziamo di cuore i birrifici Triulada, Arabus Beer, Centoteste, Zemyna, Santu Jorgi e Reforte, con le loro variegate creazioni, e le cantine Sassu, Binza ‘e su Re, Baronie, Giovanni Ladu e Sorres con i loro bianchi e rossi di qualità. Grazie anche a tutti agli artigiani, gli artisti, i gruppi e deejays che hanno contribuito ad un’edizione speciale che è solo un anticipo di quanto abbiamo in programma per il 2025».