Un esemplare di avvoltoio monaco (foto di Juan Lacruz da Wikipedia)

Primi passi per la reintroduzione degli avvoltoi estinti in Sardegna. Il partenariato di LIFE Safe for Vultures guarda avanti. Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari, Agenzia Forestas, Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna, E-Distribuzione e Vulture Conservation Foundation – forti dei risultati ottenuti dal progetto che si concluderà il prossimo anno, e che ha permesso di estendere il successo delle azioni realizzate con LIFE Under Grifon Wings – sono impegnati da qualche tempo a definire il progetto finalizzato a riportare in Sardegna il gipeto e l’avvoltoio monaco.

Sviluppare, valutare e validare un piano di fattibilità per la reintroduzione delle due specie in Sardegna, concentrandosi sulla valutazione e la mitigazione dei rischi, sulla strategia di rilascio e sul protocollo di monitoraggio degli individui reintrodotti, rientra tra gli obiettivi di LIFE Safe for Vultures, così come il meeting tecnico in programma ad Alghero dal 7 al 9 maggio, in cui si confronteranno su questi temi esperti internazionali, amministratori locali, assessorati regionali competenti e altri attori locali, isolani e nazionali a vario titolo coinvolti nei processi di tutela dell’ambiente, conservazione e valorizzazione della biodiversità.

L’appuntamento di Alghero sarà il primo passo ufficiale verso la produzione di un piano decennale di conservazione nell’isola delle quattro specie di avvoltoio. «Fino alla prima metà del secolo scorso, in Sardegna era presente solo una piccola popolazione di grifone, mentre il gipeto e l’avvoltoio monaco si sono estinti come specie nidificanti nel 1961 e nel 1967/68», spiegano i partner del progetto LIFE Safe for Vultures. «Le cause principali della loro estinzione sono state l’uso di esche avvelenate e la persecuzione diretta per il collezionismo di uova o di animali impagliati», è l’ultimo riferimento al passato.

«La Sardegna ora ha tutte le condizioni giuste per accogliere nuovamente il gipeto, magari integrando gli sforzi attualmente compiuti in Corsica con lo stesso obiettivo, e l’avvoltoio monaco», spiegano dalla Vulture Conservation Foundation, la ong partner di LIFE Safe for Vultures e organizzatrice del meeting algherese.

Gli sforzi fatti in tema di conservazione hanno permesso di espandere e più che raddoppiare la popolazione di grifoni nel Nord Ovest Sardegna, consentendo di avviare la reintroduzione nel sud dell’isola e ampliare così l’areale di distribuzione. «Il successo del progetto sta preparando il terreno per reintrodurre gli altri avvoltoi storicamente presenti, l’avvoltoio monaco e il gipeto, e ripristinare la comunità degli avvoltoi “sardi”».

I lavori riservati agli esperti che provengono da Italia, Spagna, Francia, Portogallo, Svizzera e Bulgaria inizieranno il 7 maggio alle 8.30 nella sala conferenze del Quarter di largo San Francesco. Dopo i saluti e le relazioni introduttive, la giornata sarà dedicata alle visite sul campo a Monte Minerva, a Silva Manna e nel Bosano.

L’8 maggio dalle 9 ancora il Quarter ospiterà in contemporanea due workshop relativi allo studio di fattibilità per la reintroduzione di gipeto e avvoltoio monaco in Sardegna. Al termine i risultati del lavoro in gruppi saranno presentati all’assemblea plenaria, che nel pomeriggio, a partire dalle 14.30, sarà coinvolta nel confronto sullo stato dell’arte attraverso l’illustrazione delle principali minacce alle quali gli avvoltoi sono oggi sottoposti in Sardegna. Con Ispra, Università, Cfva, Forestas ed E-Distribuzione si parlerà di collisione ed elettrocuzione, sviluppo dell’energia eolica, avvelenamento, disponibilità di risorse trofiche e verranno analizzate le principali cause di mortalità. Alle misure di mitigazione di tali minacce saranno dedicati dalle 17 i tre gruppi di discussione finale.

Il 9 maggio alle 9 si inizierà a tirare le somme attraverso la presentazione e la discussione sul Piano decennale di conservazione. Si partirà dal tentativo di individuare quali siano le strategie e le azioni prioritarie identificate da ciascun gruppo di lavoro per affrontare le minacce principali. Si tornerà a lavorare ancora per gruppi dedicati ciascuno a una classe di minacce. Al pomeriggio la presentazione dei lavori di gruppo e le potenziali iniziative di conservazione degli avvoltoi.