La Giunta regionale della Sardegna ha recepito le Linee d’indirizzo per la protezione dei lavoratori dal calore e dalle radiazioni solari, approvate il 19 giugno scorso dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Il documento contiene indicazioni operative per ridurre i rischi legati all’esposizione alle alte temperature nei luoghi di lavoro, in particolare in quelli all’aperto.

Le indicazioni – elaborate dal Coordinamento tecnico interregionale per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro – saranno diffuse in Sardegna attraverso i Servizi di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro (SPreSAL) delle ASL, sotto il coordinamento della Direzione generale della Sanità.

Le misure proposte includono:

  • limitazione delle attività nelle ore più calde,

  • introduzione di pause in zone ombreggiate o climatizzate,

  • disponibilità di acqua fresca per i lavoratori,

  • promozione dell’acclimatamento graduale,

  • utilizzo di abbigliamento leggero e traspirante.

Le linee guida si rivolgono in particolare ai settori considerati più esposti, come agricoltura, edilizia e logistica, e forniscono strumenti pratici per la valutazione del rischio da parte dei datori di lavoro, in integrazione con quanto già previsto dal Testo unico sulla sicurezza (D.lgs 81/2008).

«Si tratta di un documento indispensabile», ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità, Armando Bartolazzi, «che riconosce ufficialmente l’impatto dei cambiamenti climatici sulle condizioni di lavoro». Bartolazzi ha evidenziato come le indicazioni siano pensate anche per supportare l’attività di sorveglianza sanitaria, attraverso l’uso di strumenti riconosciuti a livello internazionale come HI (Heat Index), WBGT (Wet Bulb Globe Temperature) e PHS (Predicted Heat Strain), per monitorare lo stress termico.

Il documento prevede anche attività di formazione e informazione rivolte ai lavoratori sui rischi legati al calore e all’esposizione solare, sulle misure preventive da adottare e sulle procedure di emergenza. Infine, viene sottolineata l’importanza del ruolo del medico competente nella valutazione dell’idoneità alla mansione, con attenzione ai soggetti particolarmente vulnerabili.

Le nuove disposizioni mirano a rafforzare la tutela della salute nei luoghi di lavoro, in un contesto climatico che mostra segnali sempre più evidenti di cambiamento.