di Daniela Piras
Sassari. Tra i nomi scelti per il 27esimo festival di Abbabula spiccava, quest’anno, quello di Joan Thiele. Il concerto della cantante italo-colombiana, ieri sera in piazza Moretti, ha confermato una delle caratteristiche delle Ragazze Terribili, ossia saperci vedere lungo.
Ad aprire la serata è stata Valucre, nome d’arte di Valentina Luiu (classe 2000, da Cagliari), giovane cantautrice che unisce musica e immagine in un progetto artistico completo: scrive, suona e cura personalmente l’estetica visiva dei suoi brani, dalle copertine ai videoclip. Una presenza fresca e originale, in perfetta sintonia con lo spirito del festival.

Del resto, il connubio “Ragazze Terribili/Abbabula” è diventato, per gli amanti della buona musica, un punto fermo. Tanti gli artisti di qualità che hanno calcato i palchi del festival negli anni passati – ricordiamo Andrea Appino, Massimo Volume e La Crus, per citarne alcuni – e la tradizione continua.
Joan Thiele si è rivelata una scelta azzeccata, sia per il suo evidente talento, sia per la performance a cui è riuscita a dare vita. Con semplicità ed eleganza, l’autrice di Eco – brano che ha portato all’ultima edizione del Festival di Sanremo – è riuscita a catturare un pubblico variegato e partecipe.
Canzoni che sembrano nate quasi per gioco, quelle di Joanita (il suo primo album in italiano, pubblicato a febbraio con doppia etichetta: Numero Uno e Sony Music). “Il nome Joanita è fondato sul concetto di ego”, ha spiegato Joan Thiele.
I brani eseguiti, dalle atmosfere estive e soavi, come la composizione per chitarra classica Il crepuscolo sul mare, che apre la sua Tramonto, o Senza fiato, hanno idealmente cullato il pubblico, che si è trovato – per parafrasare i testi di Thiele – “tra le sue parole e le sue note”.
Un concerto in grado di lasciare diverse sensazioni, ma che si può provare a riassumere in quattro parole: magnetico, sensuale, leggero e… bianco. Perché di Joan si è percepita chiaramente la capacità di non prendersi troppo sul serio, e di riuscire a usare la musica come strumento universale per esprimere sentimenti, immagini ed emozioni.
Sul finale, dopo Eco, Tuta blu e l’ipnotica Veleno, la cantante ha chiuso con una considerazione sul concetto di libertà: “La libertà è, per molti di noi, un miraggio. Mi piacerebbe ballarci sopra, e difenderla”. E così il brano associato, Allucinazione, ha dato il tocco finale a un concerto che resterà tra le perle di quest’edizione di Abbabula.
Il festival continua oggi con il concerto di un grande artista internazionale: Youssou N’Dour & Le Super Étoile de Dakar. L’appuntamento è a Sassari, alle ore 20:30, in piazza Università.


