di Pier Luigi Piredda

Che la grande festa abbia inizio alle prime luci del giorno e si concluda nel piazzale della Chiesa di Santa Maria per lo scioglimento del voto all’Assunta. Come sempre. Come vuole la tradizione. Eccola la grande festa della città che  scioglie il voto all’Assunta. Eccola la Faradda di li Candaleri.

Ma quella di quest’anno sarà una Faradda strana, diversa dalle altre. Con due Gremi in lutto. Con i saluti di personaggi che hanno segnato la storia dei Candelieri nell’ultimo mezzo secolo. E di conseguenza con tante novità tra le squadre dei portatori.

Cominciamo dal dolore.

I Gremi dei Contadini e dei Piccapietre faranno la discesa con il lutto al braccio e il cuore a pezzi.
I Contadini sfileranno senza una colonna del loro Gremio, il mitico Baingio Sanna. “Signor Sanna” come l’ho sempre chiamato da quando lo conosco, una vita intera, non potrà festeggiare la sua 70esima discesa con l’antica divisa dei Contadini perché ha perso l’amatissimo figlio Franco.
Franco, 65 anni, che tanti anni fa aveva anche portato il Candeliere, è morto dopo lunghe sofferenze per un male che non gli ha dato speranza. Ha raggiunto la giovane moglie scomparsa qualche anno fa. Franco era molto conosciuto negli ambienti sportivi. Da anni si occupava del settore giovanile della Lanteri, ma in gioventù era stato un grande giocatore. Un terzino di quelli a tutta fascia che aveva anche indossato la maglia della Torres al fianco di Palmisano, Coghene, Rotili, Gasbarra, Canessa e tanti altri.
Ma aveva anche giocato a Sennori, Alghero e in altre squadre del circondario. Un signore in campo e un signore nella vita. Sempre disponibile. Sempre pronto a insegnare calcio ma anche a spiegare come affrontare la vita quotidiana ai suoi ragazzi che nella mattina della Faradda lo saluteranno nella chiesa del Cuore Immacolato. Le lacrime di Signor Sanna e di tutti suoi familiari sono anche le nostre nel ricordo di una gran bella persona.

Lutto anche per il Gremio dei Piccapietre che faranno la Faradda senza ballare il Candeliere e senza suonare il tamburo. Una scelta di cuore e di grande spessore umano per onorare la figura di Pietro Garau, padre di Giampiero storico tamburino del Gremio. Anche Pietro Garau era una persona molto conosciuta nel mondo dello sport. Un difensore arcigno d’altri tempi, “Lu Mancinu” è stato stroncato da un male incurabile contro il quale ha combattuto per oltre un anno. Pietro Garau, 75 anni, aveva giocato nel grande Sorso dei primi Anni Settanta, Ottanta e calcato i campi dell’Eccellenza Regionale e della Promozione per qualche decennio prima di appendere le scarpette al chiodo e dedicarsi all’amata moglie Graziella e ai figli Ignazio, Sandrino, Giampiero, Emanuele e Ilaria e ai nipotini, l’ultimo arrivato 15 giorni fa.

Dopo il necessario rispetto del dolore, le novità della Faradda 2025.

Sicuramente Francesco Vargiu avrebbe voluto esordire alla guida del candeliere dei Contadini in un giorno migliore.
Ma per lui sarà comunque una Faradda indimenticabile visto che la mattina del 14 dopo la vestizione riceverà l’incoronazione di capo candeliere dal suo predecessore Antonio Cossu. Il mitico “Ciclone” dopo 50 anni di discese ha deciso di dire basta e passerà il comando a un giovane che ha sempre dimostrato grandi qualità e che ha tutte le carte in regola per seguire le orme di chi l’ha preceduto.
Forza Francesco. Buona vita mitico Ciclone.

Novità anche nel Gremio dei Muratori dove è stata cambiata tutta la squadra e un altro mito della Faradda, Giovanni “Cifariello” Pirastru, dopo 34 anni lascerà la guida del candeliere in mani più giovani e ambiziose.
Buona vita anche al grande Cifariello.

Un altro motivo di festa: il nuovo Candeliere del Gremio dei Falegnami. La città dovrà tributare un grande e continuato applauso ai Falegnami che l’anno scorso avevano versato calde lacrime per la rottura del loro antico cero poco prima dell’arrivo a Santa Maria. E quest’anno  invece celebreranno il nuovissimo meraviglioso Candeliere che, dopo la presentazione di qualche giorno fa a Palazzo Ducale, tutti potranno ammirare nella sua bellezza durante la Faradda. Un bel segnale di rinascita. Forza Falegnami.

Infine, una doverosa annotazione per il Candeliere dei detenuti. Una cerimonia molto bella quella organizzata nel piazzale del Carcere di Bancali. Onore alla direttrice e al Provveditore regionale, ma anche a tutta l’area educazionale e agli agenti penitenziari. Una bella festa.
Complimenti doverosi anche ai detenuti che si sono impegnati nella realizzazione di un bellissimo candeliere, aiutati dai rappresentanti dei vari gremi cittadini, e anche per come l’hanno ballato. Questo Candeliere è il simbolo di una nuova vita che può rinascere intorno a una festa che dura un giorno ma che vive un anno intero e per chi è all’interno di quelle tetre mura l’impegno per la Faradda può essere da stimolo per sognare una vita migliore oltre le sbarre.