Bra - Torres: il frame del mani in area

di Pier Luigi Piredda

Sassari. Dispiace parlare di una partita cominciando dall’arbitraggio, ma questa volta è impossibile non farlo. L’arbitro Strazzer di Conegliano Veneto (con tutta la sua allegra pattuglia, compreso in maniera determinante anche il quarto uomo e gli addetti al VAR) ha commesso uno di quegli errori che meritano un lunghissimo, se non perenne, periodo di quarantena a casa per fargli ripassare le regole del calcio, che non è pallavolo e neppure pallamano. Sarebbe interessante sapere quale argomentazione troverà il designatore arbitrale e il responsabile nazionale della categoria per giustificare il signor Strazzer che ha negato alla Torres un rigore sacrosanto.
È stato davvero VAR…gognoso quel che è successo sul campo di Sestri Levante al 96’. Schaffer ha fatto un cross dalla fascia sinistra e un giocatore del Bra ha colpito nettamente il pallone con la mano. In piena area. L’arbitro, che non si era reso conto di nulla, richiamato dal Var, è stato per qualche minuto davanti alla Tv-VAR insieme al quarto uomo (perché anche lui?) e poi ha deciso che non era rigore. Incredibile e davvero VAR…gognoso. L’ennesimo arbitraggio inadeguato dopo quelli delle ultime giornate che hanno sempre penalizzato la Torres con ammonizioni gratuite ed espulsioni al limite del ridicolo. La società deve intervenire in maniera ufficiale e protestare duramente perché la situazione sta degenerando.
E ora la partita.
Santo Pazienza, si capisce che devi far giocare sempre e comunque dei giovani per le premialità previste dalla Federazione, ma non è concepibile che per questo motivo vengano fatte scelte al limite dell’incredibile. La Torres è ancora lontana da una forma accettabile, l’idea di gioco c’è anche se per ora s’intravvede appena, ma perché lasciare in panchina Giorico fino al 78’ in una squadra che non riusciva mai a gestire in maniera decente un pallone da servire alle punte? La Torres ha giocato con un centrocampo votato alla corsa ma senza idee. Inspiegabile poi la sostituzione di Lunghi, l’unico in grado di accelerazioni e conclusioni verso la porta avversaria. E poi perché far giocare Zecca in una posizione così avanzata che gli ha impedito di scatenarsi nelle sue travolgenti galoppate sulla fascia? E ancora perché insistere con Nunziatini sulla fascia sinistra? Non ha il passo e né l’intraprendenza necessarie. Si è limitato al compitino con la palla sempre calciata indietro anziché puntare l’uomo e cercare il cross dalla fascia: come potrebbero invece fare molto bene i due, inspiegabilmente fuori rosa, Liviero soprattutto e anche Zambataro.
Le note positive sono arrivate dall’arrembante Musso, che ha sfiorato l’eurogol dal limite dell’area e si è sempre fatto trovare pronto in fase di appoggio, dallo straordinario Diakitè che ha segnato un gol spettacolare in rovesciata e in parte anche da Starita, generoso ma ancora in ritardo di condizione, dall’esuberante Di Stefano che si è dannato l’anima quei pochi minuti che è rimasto in campo e da Schaffer che invece sta bene ed è pronto per partire da titolare.
Un’ultima domanda al tecnico Pazienza: che fine ha fatto Michele Carboni. All’inizio aveva problemi fisici e adesso? A nostro parere sarebbe potuta essere la sua gara ideale visto che con il suo eccezionale tasso tecnico sarebbe potuto salire in cattedra in una partita davvero povera di qualità.
Comunque, la Torres ha portato a casa un pareggio in trasferta che non è da buttare via in questa fase di rodaggio. La squadra ha tenuto il controllo della palla per quasi tutta la partita ma ha insistito un po’ troppo con i passaggetti all’indietro ed è mancata completamente in fase di costruzione. In attesa del rientro di Mastinu, sarebbe il caso di provare in quella posizione Carboni, affidandogli compiti di regia con la copertura di Giorico e Sala.
Anche perché sta per cominciare un periodo abbastanza complicato: sabato alle 15 al Vanni Sanna arriva la Ternana, martedì 23 si va in trasferta ad affrontare la Juve Next Gen e infine sabato 27 si giocherà in casa contro l’Ascoli.

LE PAGELLE
PETRICCIONE 6: una bella parata, qualche uscita abbastanza buona e un gol imparabile ma per il resto non incute quella sicurezza necessaria a tutta la squadra per giocare più serenamente.
ANTONELLI 5,5: due errori che non sono da lui e che confermano l’insicurezza della difesa senza Zaccagno alle spalle. Errori a parte per il resto ha annullato l’avversario diretto come sempre.
FABRIANI 5: la sua crescita si è inspiegabilmente fermata all’improvviso. Nelle ultime tre partite ha avuto un’involuzione davvero strana, soprattutto in fase propositiva. Sbaglia i passaggi più elementari dopo aver recuperato palloni impossibili.
MERCADANTE 6: niente di straordinario ma il suo dovere l’ha fatto come sempre. Inspiegabile la sua sostituzione, anche perché era stato il migliore del reparto difensivo.
NUNZIATINI 5: male in fase di costruzione, male sulla fascia e male anche in difesa quando è arretrato per giocare da terzino al posto di Mercadante. Poca personalità e poca corsa. Dispiace perché ha un sinistro davvero di qualità, ma ogni tanto dovrebbe utilizzare anche il piede destro almeno per calciare il pallone lontano.
ZECCA 5: un voto basso ma non per colpa sua. Si vede che ha voglia di correre come sempre ma in quella posizione non può scatenarsi come vorrebbe. E la Torres così perde la spinta propulsiva sulla fascia destra. Generoso fino alla fine.
SALA 5,5: mezzo voto in più per quei due tiri dalla distanza che avrebbero meritato miglior sorte, ma per il resto ha pensato solo a contrastare gli avversari e a smistare palloni in orizzontale ai compagni, sbagliando però anche cose elementari. Può fare e dare alla Torres molto di più.
MASALA 6: ci ha messo il cuore, ha corso per tutto il campo ma non è un regista. È generoso, ha i piedi buoni ma in quella posizione perde metà del suo potenziale.
LUNGHI 6,5: quando il pallone era tra i suoi piedi i giocatori del Bra erano sempre in difficoltà. Ha fatto alcune giocate di grande classe, a volte è stato anche un po’ egoista ma è giovane ed è logico che se si trova davanti alla porta cerchi il tiro anziché il passaggio. Ha peccato di continuità, forse non per colpa sua visto che è stato cercato poco dai compagni. Inspiegabile la sostituzione anche perché stava salendo di tono.
MUSSO 6,5: un centravanti così la Torres lo aspettava da tanto tempo. Ora che ce l’ha, però il tecnico deve metterlo in condizione di giocare puntando la porta avversaria e non sempre con le spalle verso il portiere avversario e a fare sponde con i compagni di reparto. Lui comunque c’è e ha un tiro straordinario.
STARITA 5,5: in ritardo di condizione, ma ha dimostrato qualità fin quando le gambe gliel’hanno permesso. Quando la Torres sarà finalmente al completo e avrà trovato il suo gioco lui sarà sicuramente grande protagonista.
DIAKITÈ 7,5: un gol da cineteca in rovesciata. E poi tanta grinta, tanta voglia di dimostrare le sue qualità. È entrato in campo con la giusta determinazione e ha fatto impazzire la difesa del Bra. Una sentenza.
SCHAFFER e DI STEFANO 6: sono entrati nel finale e hanno dato alla Torres la scossa necessaria per pareggiare una partita che sembrava stregata visto che il Bra aveva segnato con l’unico tiro in porta della partita. Schaffer sta bene fisicamente e si candida per un posto da titolare. Così come Di Stefano che dal punto di vista fisico è sembrato molto più avanti di Starita e anche lui si è candidato per una maglia da titolare contro la Ternana.
PAZIENZA 5: c’è qualche problema soprattutto nelle scelte iniziali, ma anche durante la partita ha tardato troppo nel cambiare giocatori e sistema di gioco. Si è intestardito (ma forse è una scelta legata alla presenza di giovani?) nel lasciare in campo Nunziatini (sacrificando l’ottimo Mercadante) facendolo addirittura arretrare sulla linea dei difensori e creandosi così qualche problema in fase di copertura. E a proposito di scelte, continua a non capirsi la decisione di lasciare Michele Carboni in panchina. Se il giocatore ha problemi fisici è comprensibile altrimenti non ci possono essere spiegazioni. Le sue qualità tecniche sono necessarie a questa Torres. È vero che per il tecnico rossoblu è un momento complicato per le assenze di due colonne della Torres come Zaccagno e Mastinu, ma centellinando Giorico e facendo girare il resto della rosa può sicuramente trovare le soluzioni ideali. Aspettiamo con fiducia, perché sarebbe bello rivedere il gioco verticale visto in Coppa Italia e in parte nella prima giornata di campionato.