di Pier Luigi Piredda
Un punticino che serve soprattutto per il morale quello conquistato dalla Torres sul campo del Guidonia. Un pareggio che permette alla squadra e allo staff tecnico di lavorare più serenamente. La posizione in classifica della Torres non è certamente delle migliori, ma è anche vero che basterebbe infilare un filotto di vittorie per risalire e riavvicinare la zona play off, molto più consona alla qualità della squadra di Michele Pazienza.
Il tecnico ha optato per il modulo 4-3-2-1 nella trasferta laziale e confermerà questa scelta anche mercoledì sera, 29 ottobre, alle 18.30 nella partita di Coppa Italia sul campo dell’Arezzo. Non ci sarà e purtroppo sarà assente per lungo tempo il laterale destro Giacomo Zecca, che ha riportato uno stiramento al quadricipite femorale che dovrebbe tenerlo ai box fino alla fine del girone d’andata.
Così come sarà assente anche il talentuoso attaccante Di Stefano, alle prese con l’ennesimo infortunio di una stagione che per lui, come per la Torres, non è certamente fortunata. Lo staff medico di concerto con il preparatore atletico Leandro Zoila e con William Sciacca preparatore esperto nel recupero degli infortunati sta lavorando per far riavere la punta a disposizione del tecnico già dalla prossima partita casalinga in campionato sabato 1 novembre alle ore 14,30 contro il Carpi. Sarebbe un innesto importante per l’asfittico attacco rossoblù, che ha finora vissuto sull’estemporaneità e la grinta dell’ottimo ma troppo solitario Musso.
Comunque, dalla trasferta di Guidonia sono arrivate indicazioni positive che fanno ben sperare per il futuro.
Il rientro di Mastinu e Giorico a centrocampo e la bella prestazione del giovane Carboni, che deve ancora crescere dal punto di vista fisico e mentale ma che ha comunque messo in mostra una tecnica notevole, hanno restituito geometrie e qualità al gioco, finora troppo fisico, e soprattutto serenità alla squadra.
L’esperienza dei due senatori non può che giovare a un gruppo con il morale sotto i tacchi dopo le sconfitte a ripetizione rimediate nell’ultimo periodo.
Serviva una scossa e con il nuovo modulo è arrivata, anche se è stata lieve. Ora serve uno scossone forte che può arrivare soltanto con una vittoria. Ma per raggiungerla occorrerà tanta applicazione, tanta volontà e anche tanta fortuna, quella che è mancata in questa stagione alla Torres.
Servirà soprattutto l’aiuto del pubblico. Il tifo c’è sempre stato, e anche caldo, ma ora occorre qualcosa in più. Serviranno meno “ooooooooooo” di disapprovazione al primo errore e un maggiore incoraggiamento ai giocatori soprattutto all’inizio della partita e nei momenti di difficoltà.
Bisognerà dimostrare veramente l’amore per i colori rossoblù sempre dichiarato e anche dimostrato un po’ troppo a sprazzi, ma che è via via scemato dopo le brutte recenti prestazioni e i risultati negativi.
Ma l’impegno che il tecnico Michele Pazienza, tutto lo staff tecnico e i giocatori stanno mettendo negli allenamenti e durante le partite ha una disperata necessità di essere sostenuto in maniera concreta dagli spalti.
Quell’impegno che non è mai venuto meno neppure dalla società, nonostante le delusioni e le tante critiche. Ingiuste, visto quel che è stato fatto in pochi anni dai giovani entusiasti e visionari imprenditori di Abinsula, che dopo tanti anni bui hanno riportato la Torres in serie C, dandole stabilità e facendola diventare una realtà nel panorama calcistico nazionale oltre che per le prestazioni della squadra anche per la gestione oculata dei bilanci.
I dirigenti sono i più addolorati per la situazione in cui si trova la Torres e stanno soffrendo tantissimo, anche se cercano di nasconderlo. Hanno però dimostrato grande coraggio in momenti veramente difficili, tenendo la barra dritta per seguire la rotta tracciata all’inizio di questa stagione. Non possono essere soddisfatti, ma non possono neppure abbattersi troppo perché altrimenti la squadra ne risentirebbe e sarebbe allo sbando. E invece non lo è proprio perché tutti, dallo staff tecnico ai giocatori, sentono da parte dei vertici societari quel necessario clima di protezione e fiducia che, anche se in tempi più lunghi del previsto, non potrà che portare risultati positivi.
E allora resta solo una cosa da fare: andare a vedere la partita contro il Carpi domenica prossima alle 14,30, riempire lo stadio “Vanni Sanna” e incoraggiare la squadra dal primo all’ultimo minuto. Facendo sentire ai giocatori il calore di tutta la Sassari sportiva fin dal momento in cui metteranno i piedi in campo per il riscaldamento. È un momento delicato per la Torres. Ed è il momento giusto per manifestare il grande amore della città per la sua squadra.
