Il professor Massimo Onofri al tavolo dei relatori con Marco Scognamillo (a sinistra nella foto) e Leandro Cossu (a destra nella foto) durante l'incontro con gli studenti del Liceo Azuni

Sassari. Le classi 4^E, 4^F, 4^L, 4^M e 5^ F del Liceo Azuni, accompagnate da alcuni loro insegnanti, hanno incontrato nei giorni scorsi nella biblioteca universitaria di Piazza Fiume il professor Massimo Onofri, docente di letteratura italiana contemporanea all’Università di Sassari, critico letterario e scrittore.
L’incontro, organizzato dall’istituto cittadino in collaborazione con l’associazione InSchibboleth, è stato moderato dal professor Gian Piero Farena, responsabile della comunicazione della scuola, e introdotto dagli interventi della dottoressa Angela Piras, della biblioteca universitaria cittadina, e del professor Antonio Deroma, dirigente scolastico del Liceo Azuni.
Hanno dialogato con il professor Onofri il dottor Leandro Cossu, dottorando di ricerca in Filosofia Morale all’Università di Sassari, e Marco Scognamillo, studente universitario nei due corsi di Lettere e Psicologia dell’ateneo, entrambi ex alunni del Liceo Azuni.
È stata l’occasione per presentare agli studenti l’ultimo libro del professor Onofri dal titolo “Soste – Prosatori e poeti italiani tra Otto e Novecento”.
L’autore ha guidato la platea in un viaggio fra i grandi classici del passato e i principali scrittori contemporanei, da Manzoni a Foscolo e Leopardi, da Gadda fino a Eco e Camilleri, attraverso citazioni tratte dalle opere di De Roberto e D’Azeglio, tutti esplorati anche con i testi solitamente meno studiati a scuola.
Sollecitato dalle domande dei due ex alunni azuniani, il professor Onofri ha inoltre spiegato agli studenti quale deve essere il ruolo di un critico. “La letteratura ci mette a disposizione un paesaggio spirituale – ha detto il docente – che la critica deve salvaguardare con una funzione ecologica perché senza la critica non ci sono civiltà e libertà. In ogni recensione, fatta di informazione e valutazione, il critico ragiona, usa gli argomenti e decostruisce, in un continuo tentativo di collaudo delle opere sulla vita”.