di Pier Luigi Piredda
Un pareggio stretto stretto. Un dominio continuo. Un possesso palla asfissiante. Che cosa si deve chiedere di più a una squadra che impone il suo gioco in trasferta e tiene continuamente in apprensione la squadra di casa? Il gol. Solo il gol. E non è poco… Ma è il gol l’unico ingrediente che sta mancando alla Torres in questa finora sfortunata stagione. Non riesce proprio a trovarlo nonostante lo cerchi con determinazione e orgoglio. A dire il vero non è che in porta abbia tirato poi così tanto e quindi è anche per questo che il gol non è arrivato. Ma la prestazione è stata veramente buona. Potremmo azzardare e sbilanciarci dicendo: da squadra di rango.
La Torres a Gubbio ha giocato da Torres, sarebbe a dire da squadra che vuole imporre il suo gioco, che rischia pochissimo, che pressa e intimorisce l’avversario in ogni zona del campo per non farlo ripartire, che vuole fare la partita, che vuole dettare i tempi e che… a questo punto il vuole si trasforma inevitabilmente in… avrebbe voluto… vincere.
Si vede chiaramente che, dal suo arrivo, Alfonso Greco ha lavorato soprattutto sulla testa dei giocatori, cercando di stimolare il loro orgoglio per farli uscire dal tunnel in cui si erano infilati. Un lavoro mentale che sta cominciando a dare frutti.
Parallelamente ha anche cambiato il metodo di lavoro e di gioco, senza fare rivoluzioni ma semplicemente mettendo ogni giocatore al suo posto per farlo rendere al meglio ed evitare così che possa soffrire la pressione di doversi adattare a qualcosa che non è nelle sue corde. Tranne uno: Mattia Sala, che giocoforza ha dovuto togliere dalla zona vitale del centrocampo per fargli fare lo “Zecca” sulla fascia destra nell’attesa del ritorno di Zecca quello vero. Ma Sala sta comunque rispondendo alla grande, anche se non ha il passo e neanche la confidenza con quella zona del campo. Ma è un combattente generoso, uno che non molla mai e che ci mette sempre l’anima. Uno sul quale si può sempre contare: soprattutto in fase di interdizione, ma anche in ripartenza visto che quando si mette in moto è una specie di rullo compressore.
A Gubbio, Greco ha dato anche una definitiva sistemata alla difesa. Si è affidato ai tre senatori Antonelli, Idda e Mercadante e la squadra ne ha giovato visto che in tutti i 90 e più minuti di gioco non ha quasi mai sofferto e soprattutto i tre si sono aiutati con intelligenza ed esperienza. Bene sulla fascia sinistra Zambataro. Nel primo tempo ha spinto tantissimo, poi è leggermente calato alla distanza ma è sicuramente un giocatore ritrovato che ha voglia di dimostrare che la valutazione iniziale su di lui era stata sbagliata e lasciarlo fuori rosa era stato un errore.
Il centrocampo ha risposto abbastanza bene, ma del resto con tutta quella qualità non si può sbagliare. Peccato che i due anziani Giorico e Mastinu non siano ancora in condizione, ma stanno crescendo e hanno dimostrato di poter diventare determinanti nel girone di ritorno.
Le note dolenti sono arrivate ancora una volta dall’attacco. Starita ha corso tanto ma senza costrutto, non è mai riuscito a fare un’azione pericolosa né a cercare la porta. Musso si è sbattuto come sempre con generosità, forse anche troppa visto che è anche riuscito a fare un regalo agli avversari fermando un pallone di Di Stefano che sembrava destinato a finire in rete. Di Stefano ha confermato il suo solito mantra: “Vorrei ma non posso” visto che ha giocato, anche bene, molti palloni ma sempre lontano dalla porta e quando si è trattato di concludere l’ha fatto una sola volta ed è stato murato dal compagno di reparto.
Diakite entrato nel finale ha dimostrato di essere l’unica punta in grado di far male e infatti il gol lui l’ha anche segnato. E che gol, spettacolare, in rovesciata. Peccato che sia stato annullato per fuorigioco. Ma almeno lui la porta avversaria la cerca con insistenza.
Comunque, la Torres a Gubbio ha dato chiari segnali di vitalità e ha anche mostrato una grande voglia di ripartire. Ma soprattutto ha messo sul campo una grinta che finora in questa stagione non si era mai vista. Un ottimo segnale in vista della partitissima di sabato prossimo alle 14,30 al Vanni Sanna contro la corazzata Arezzo.
La Torres avrà bisogno del pubblico delle grandi occasioni e dell’incitamento continuo per portare a casa un risultato positivo. Sassari deve mobilitarsi. È il momento di lasciare le polemiche alle spalle e remare tutti insieme nella stessa direzione con un solo obiettivo: riportare la Torres in una posizione di classifica più tranquilla per poter trascorrere il Natale con il sorriso e con la consapevolezza che nel girone di ritorno sarà tutta un’altra musica.
LE PAGELLE
ZACCAGNO 7//6,5//sv: un bel colpo di testa in uscita, una parata a terra e poi niente altro. Ecco il motivo di quei tre voti. Spettatore non pagante.
ANTONELLI 6,5: non ha sbagliato un intervento, sempre autoritario e sicuro nella gestione del pallone e della difesa.
IDDA 6,5: sta riassaporando il gusto della gioventù quando si era affermato come difensore insuperabile.
MERCADANTE 6,5: bentornato “roccia”. Il purgatorio in panchina ha restituito alla Torres un grande difensore.
SALA 6: meno appariscente del solito, ma sempre attento e grintoso. Si sta adattando a correre sulla fascia destra, ma le sue giocate migliori le ha fatte quando ha chiuso verso il centro del campo. Un guerriero infaticabile.
GIORICO 7: è partito in sordina, ha perso qualche pallone ma a un certo punto è salito in cattedra e ha cominciato a giocare da “quasi” Giorico. Sta ritrovando la condizione: un buon segnale in vista dell’Arezzo e del girone di ritorno.
MASTINU 6: ha toccato un’infinità di palloni e distribuito gioco, ha anche cercato la conclusione senza fortuna, ma si vede che è ancora in ritardo di condizione a causa dell’affrettato rientro dopo l’infortunio. Nel secondo tempo ha pagato pegno, ma finché è rimasto in campo ha dato l’anima. Sta lavorando per trovare la forma migliore.
ZAMBATARO 6,5: un giocatore ritrovato. Si sta abituando a gestire la fascia sinistra con sempre maggiore sicurezza. Bravo in entrambe le fasi, ma soprattutto quando punta l’avversario e cerca la profondità. Nel finale è calato, ma ha corso tanto ed era più che logico un rallentamento.
DI STEFANO 5,5: vorrei ma non posso: ed è un vero peccato. Perché ha le qualità tecniche per emergere e fare la differenza. Ci ha provato, ma troppo spesso si è perso proprio all’ultimo tocco o al momento di concludere. Non è stato fortunato in occasione del tiro-gol che gli è stato negato dal compagno di reparto che è scivolato proprio sulla traiettoria del pallone. Ha bisogno del gol per sbloccarsi.
MUSSO 5: generoso e grintoso, ma anche un po’ troppo arraffone. La scivolata in area con la quale ha negato il gol a Di Stefano è frutto proprio di questa sua frenesia.
STARITA 5: corre tanto da una parte all’altra del fronte d’attacco, ma senza mai riuscire a incidere. Di lui non si ricorda nulla o quasi. Peccato perché le qualità le ha.
MASALA, LUNGHI, DIAKITE, BRENTAN 6: sono entrati con il piglio giusto e hanno cercato di incidere sulla partita senza riuscirci. Lunghi è stato un po’ troppo lezioso. Brentan bello tosto e pronto a riprendersi una maglia da titolare. Masala il solito guerriero. Diakite ha fatto un gol spettacolare annullato per un fuorigioco millimetrico.
GRECO 6,5: ha dato un gioco e soprattutto un’anima alla Torres smarrita che aveva trovato quando è tornato in panchina. La squadra sta crescendo in autostima e si è visto chiaramente. Il Gubbio solo raramente ha superato le metà campo. La Torres sta imponendo il suo gioco e ora deve solo trovare la vittoria per sbloccarsi mentalmente. È sicuramente una squadra ben diversa da quella delle prime giornate. Forse Greco avrebbe potuto rischiare di più lasciando in campo Di Stefano e Musso insieme a Diakite, ma è anche vero che un punto in trasferta in questo momento è importante e quindi il tecnico ha badato al sodo.
GUBBIO-TORRES 0-0
13 dicembre 2025, girone B di serie C, 18/a giornata del girone di andata
Gubbio (3-4-1-2): Krapikas; Baroncelli, Di Bitonto, Zallu; Bruscagin (Niang dal 82’), Rosaia (C), Costa (Carraro dal 63’), Djankpata (Conti dal 50’); Di Massimo (Fazzi dal 63’), Hraiech (La Mantia dal 63’), Tommasini. A disposizione: Bagnolini, Galli, Tentardini, La Mantia, Spina, Sportolaro, Ghirardello. Allenatore Domenico Di Carlo.
Torres (3-4-3): Zaccagno; Idda, Antonelli, Mercadante; Giorico, Mastinu (C) (Brentan dal 70’), Sala, Zambataro; Starita (Lunghi dal 59’), Di Stefano (Masala dal 59’), Musso (Diakite dal 70’). A disposizione: Marano, Biagetti, Nunziatini, Carboni, Bonin, Dumani, Fabriani. Allenatore Alfonso Greco.
Arbitro Signor Jules Roland Andeng Tona Mbei di Cuneo, primo assistente Signor Alessio Miccoli di Lanciano, secondo assistente Signor Paolo Cufari di Torino, quarto uomo Signor Enrico Eremitaggio di Ancona, al FVS Signor Elia Tini Brunozzi di Foligno.
Ammoniti: Di Massimo, Conti, Di Bitonto, Krapikas.
Espulso: Conti per doppia ammonizione al 78’
