Sassari. Ogni anno, con l’avvicinarsi dell’autunno, si riaccende il dibattito sul calendario scolastico. Petizioni e raccolte firme, spesso promosse dalle cosiddette “mamme influencer”, chiedono un prolungamento delle attività didattiche anche nei mesi di luglio e agosto, con l’obiettivo dichiarato di garantire ai figli un presidio educativo e alle famiglie un supporto nella gestione del tempo libero.
A intervenire questa volta è un docente di una scuola secondaria sassarese di primo grado, che in una lettera aperta esprime forti perplessità rispetto a tali richieste. «È un diritto delle famiglie avere strutture dedicate all’accoglienza dei figli durante i mesi estivi – scrive – ma questo compito non può ricadere sulla scuola, che ha il dovere di formare, educare e istruire, non di supplire ad altre carenze del sistema sociale».
Il professore sottolinea come la scuola italiana sia già afflitta da criticità strutturali e organizzative: aule surriscaldate, mancanza di materiali di base, classi sovraffollate, edifici che necessitano di interventi di messa in sicurezza. «Se davvero si vuole sfruttare la visibilità mediatica – osserva – perché non chiedere un piano nazionale di ristrutturazione delle scuole, spazi verdi attrezzati, palestre adeguate e risorse che sollevino i genitori dal dover provvedere anche alla carta igienica?».
Il docente non nasconde l’amarezza per l’attenzione mediatica che viene data alle iniziative delle mamme influencer, spesso a scapito della voce di chi vive la scuola ogni giorno. «I media – afferma – preferiscono le campagne che fanno rumore, piuttosto che ascoltare i docenti che, con discrezione, portano avanti il proprio lavoro tra mille difficoltà».
Conclude il suo intervento con un appello: «Le mamme influencer hanno piena libertà di esprimersi e di proporre le loro iniziative, ma abbiano il pudore di occuparsi in modo meno superficiale di questioni importanti per la scuola italiana».
