di Pier Luigi Piredda
Sassari. Analizzare una partita come quella tra Torres e Pianese non è facile. L’unica cosa bella di questa giornata infausta è stato il meraviglioso striscioneche i tifosi della Nuova Guardia hanno steso lungo la Curva nord per ricordare Alberto “Albertone” Chessa, grande tifoso torresino e tra i fondatori del gruppo, morto in settimana ad appena 55 anni.
Il capitano della Torres Antonelli ha deposto un mazzo di fiori ai piedi della curva tra gli applausi di tutto lo stadio.
“Alberto uno di noi”. Ciao Alberto.
E ora la gara. Credo che sarebbe più logico analizzare una sconfitta che nessuno si aspettava. Ma sia chiaro che la Pianese non ha rubato nulla. Messa bene in campo ha fatto la sua partita e ha segnato due gol quasi fotocopia con la complicità della difesa rossoblù. A mettere lo zampino, anzi lo zampone sulla partita è stato l’arbitro che ha comminato
ammonizioni senza senso, sempre nei confronti dei giocatori della Torres e ha cambiato completamente l’inerzia della partita al 28’ del primo tempo quando ha espulso Brentan. Per doppia ammonizione, ma se il fallo che ha portato all’espulsione poteva starci, il grave errore l’arbitro l’ha fatto quando pochi minuti prima aveva mostrato il cartellino giallo al centrocampista rossoblù per un banale contrasto a centrocampo. Da quel momento, la Torres non è più riuscita a giocare, anche perché la Pianese ha svolto con ordine il suo compitino con l’uomo in più e alla fine ha trovato i gol. Non è però che le colpe della sconfitta siano da addebitare all’arbitro, che comunque ha commesso un’infinità di errori di valutazione sempre a
sfavore della Torres. La squadra rossoblù non ha proprio giocato.
La squadra propositiva della prima giornata non si è mai vista e la dimostrazione viene dal fatto che non ha fatto neppure un tiro verso la porta della Pianese. Tanta corsa, ma senza concretezza. Palloni lanciati in avanti verso le punte che si sono battute sempre spalle alla porta. Poca consistenza a centrocampo dove sono mancate le idee. E anche sulle fasce non si sono viste le solite progressioni.
Forse il tecnico e la società potrebbero valutare la possibilità di recuperare due uomini di fascia come Liviero e Zambataro che sanno affrontare e saltare l’avversario e soprattutto crossare palloni in area dove uno come Musso
potrebbe veramente scatenare tutte le sue qualità realizzative. Una sconfitta senza senso, pesante soprattutto perché incomprensibile, come la Torres vista ieri. Non resta altro da fare che resettare tutto e pensare alla prossima partita, domenica a Bra.
PETRICCIONE 6: alcune grandi parate, che hanno tenuto la Torres a galla, ma anche qualche incertezza. È giovane, ha un gran fisico e ha notevoli margini di crescita.
ANTONELLI 6: una sufficienza risicata. Non era il solito gladiatore, forse troppo preoccupato da buon capitano dal
compito di dover proteggere l’esordiente Petriccione.
MERCADANTE 5,5: anche lui sottotono, stranamente incerto in anticipo e impreciso nei rilanci.
FABRIANI 5: ha corso tanto come sempre, ha penato un po’ in fase difensiva ma è mancato in fase propositiva con alcuni lanci sbilenchi.
BRENTAN 4,5: non stava giocando male, ma era meno lucido del solito. Ha commesso un po’ troppi falli per troppa generosità e ha pagato cara l’esuberanza. Salterà laprossima partita. Peccato.
NUNZIATINI 6: sulla sinistra stava facendo le due fasi in maniera disciplinata. Sembrava anche ispirato, ma è stato
sacrificato dopo l’espulsione di Brentan per fare posto a Sala.
SALA 5,5: generoso anche troppo ma soprattutto inconcludente. Ha provato alcuni tiri verso la porta avversaria, ma per il resto ha sbagliato molto in fase di appoggio. Deve trovare la forma migliore.
GIORICO 5: un voto di stima, ma dev’essere lui a prender la squadra per mano soprattutto nei momenti di difficoltà. E
invece si è limitato al compitino senza mai cercare il lancio illuminante, l’idea giusta. Orfano di Mastinu.
ZECCA 6: ha corso tanto come al solito, ma è stato meno incisivo. Ma ha lottato su ogni palla e ha cercato di sfondare sulla fascia dove però è stato sistematicamente raddoppiato.
MUSSO 6: un guerriero, ma di un giocatore così forte non te ne fai niente se lo fai giocare spalle alla porta e lontano
dalla zona dove può invece essere decisivo.
BONIN 5,5: è acerbo, ma ha qualità e grinta. Ha cercato lo scambio con Musso ma poi non è mai riuscito a trovare il guizzo verso la porta.
LUNGHI 5: ha immense qualità, ma stranamente si è isolato dal gioco e quindi non è riuscito a incidere. Forse si è preoccupato troppo di coprire la zona di centrocampo lasciata vuota da Brentan dopo l’espulsione, ma non è quasi mai riuscito a saltare l’uomo se non nel finale.
PAZIENZA 5: il tecnico si è bocciato da solo quando in sala stampa ha onestamente detto che “abbiamo sbagliato sotto tutti i punti di vista anche quando eravamo in parità numerica. Usciamo in maniera brutta da questa sconfitta, a tratti mi sono vergognato”. Un’ammissione di colpa che gli fa onore. Non si è capito il cambio di Nunziatini, che stava giocando bene sulla fascia sinistra, con Sala e la scelta di giocare a 4 in difesa. Forse sarebbe stato più logico far uscire Bonin e tenere la superiorità a centrocampo con l’ingresso di Sala o magari Masala. Vabbè… Ora testa alla prossima partita.
