Cagliari. I funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Cagliari(ADM) – Sezione Operativa Territoriale di Porto Canale e i Finanzieri del 1° Nucleo Operativo Metropolitano della GdF di Cagliari hanno sequestrato 81 tonnellate di pellet stipate in 3 container provenienti dal Marocco e destinate ad essere vendute in tutta l’Isola.

L’attività è stata resa possibile grazie ai costanti e mirati servizi di tipo preventivo e di verifica dei flussi merce in transito dal porto della città di Cagliari, quotidianamente espletati anche tramite l’utilizzo di specifiche banche dati.

Sono così stati individuati 3 container stipati di pellet, destinati all’uso domestico, importati da una società italiana con sede nel nord dell’isola, che li avrebbe immessi in commercio in varie parti della Sardegna una volta terminata la stagione estiva.

Effettuato un prelievo di campionatura sulla merce ed esperite le relative analisi presso i laboratori Chimici dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, sono emerse delle difformità in relazione alla composizione chimica.

Quando il pellet presenta una percentuale di ceneri al di sotto dello 0,8 %, lo stesso è da considerarsi di qualità “EN-plus A1”, mentre, superata la soglia dell’1,2%, rientra nella “Categoria A2”; quando il quantitativo è superiore al 2%, il combustibile viene indicizzato come “Categoria B” (l’unità di misura delle ceneri è w% ovvero percentuale in peso).

In questo caso, mentre nell’etichetta del prodotto era riportata una percentuale di presenza di ceneri inferiore o uguale a 0,8%, l’esito del campionamento ha evidenziato una percentuale dell’1,4%. Il relativo documento di trasporto riportava l’indicazione “Pellet EN-plus A1”, circostanza che avrebbe consentito di immettere in commercio un prodotto ingannevolmente migliore sotto il profilo qualitativo rispetto alla sua composizione chimica reale. Inoltre, la specifica presenza di un particolare tipo di cenere, avrebbe potuto comportare, peraltro, un potenziale danneggiamento agli impianti termici, riducendone il potere energetico.

In sintesi, la libera disponibilità della merce, riportante in etichettatura le indicazioni mendaci relative alla qualità del prodotto, avrebbe permesso all’importatore la distribuzione e la vendita di merce di bassa qualità a fronte di un’alta qualità dichiarata, con conseguente induzione in inganno dei consumatori finali.

Alla luce di tali risultanze, le Fiamme Gialle ed i funzionari ADM hanno provveduto al sequestro delle 81 tonnellate di pellet ed il legale rappresentante della società importatrice è stato denunciato a piede libero all’Autorità Giudiziaria di Cagliari con l’accusa di aver introdotto nello Stato un prodotto industriale recante segni mendaci, atti a indurre in inganno il compratore sulla qualità del combustibile.