(Adnkronos) – “Per la prima volta dalla sua morte, i carabinieri del Ris hanno ipotizzato che ‘David Rossi sarebbe stato trattenuto per i polsi, sospeso nel vuoto a penzoloni e poi lasciato cadere’. A confermarlo anche i video in esclusiva degli esperimenti svolti dal Ris di Roma”. Lo sottolineano le “Le Iene” che – nel servizio di Marco Occhipinti e Roberta Rei in onda questa sera in prima serata su Italia 1 – daranno gli sviluppi del caso in esclusiva.  

“Il dato certo è che quando David Rossi è precipitato qualcuno lo teneva per il polso sinistro appeso al balcone. Era appeso al balcone con qualcuno che lo sorreggeva, almeno nell’ultimo istante, e lo teneva per il polso sinistro provocando le lesioni e il distacco dell’orologio”, afferma il tenente colonnello del Ris Adolfo Gregori, consulente della Commissione di inchiesta sulla morte di David Rossi, ascoltato insieme al consulente e medico legale Robbi Manghi, davanti allo stesso organismo parlamentare per illustrare la relazione del Ris sugli esperimenti svolti sulla caduta dell’ex manager dalla finestra e sulle prove di tenuta del cinturino dell’orologio che portava al polso per capire in che modo – prima dell’impatto al suolo – possa essersi staccato dalla cassa e per chiarire le origini delle lesioni sul polso sinistro. 

Gregori ha sottolineato che sono stati svolti “23 test” tesi ad accertare in che modo possa essere stata provocata la rottura di entrambe le anse e quindi del cinturino dell’orologio di David Rossi (GUARDA IL VIDEO): “Se si afferra bene la cassa dell’orologio nell’azione di trattenere il corpo ecco che, in determinati modi di afferramento, si stacca la cassa da entrambe le parti dal cinturino”. Ben “quattro volte su 23” è stata riprodotta negli esperimenti questa dinamica: “Per noi è un risultato sicuramente eccezionale. Abbiamo capito come è possibile staccare la cassa dell’orologio da entrambe le anse”. Nel corso dell’esperimento è stata anche osservata la stessa traiettoria relativa alla caduta “della cassa e del cinturino” che si osserva nella precipitazione di Rossi. Durante l’analisi si è anche cercato di capire se invece il cinturino si sia potuto sganciare perché impigliato in un perno centrale presente sul davanzale della finestra di Rocca Salimbeni dalla quale l’ex capo della Comunicazione di Mps precipitò: un’ipotesi tuttavia risultata “remota”. 

“David Rossi in posizione frontale alla finestra, era sospeso nel vuoto, trattenuto per il braccio sinistro da una persona che lo afferrava con le due mani e, probabilmente, qualche secondo prima di precipitare, ha perso la presa del braccio destro, tanto da provocare una repentina rotazione verso il basso del lato destro del corpo tale da creare una forte compressione (per rotazione) e trazione a livello dell’articolazione del gomito sinistro tanto da generare la rima di frattura del capitello radiale in direzione mediale”. Sono le conclusioni della relazione illustrata nel corso della seduta della Commissione di inchiesta sulla morte di David Rossi. 

Oltre alle lesioni al polso, ritenute non correlate alla caduta, spunta quindi una nuova lesione sospetta al gomito sinistro dell’ex manager di Mps David Rossi: “C’è una lesione importante che nessuno ha mai nemmeno ipotizzato è che sarà solo l’ulteriore prova di un evento lesivo da parte di terzi su Rossi”, ha detto Manghi facendo riferimento a una “frattura lineare del capitello radiale sinistro” ossia al gomito sinistro. 

Quanto poi ad alcune delle lesioni al polso, secondo la relazione illustrata, “sono conseguenza di eventi accaduti prima della caduta nel vuoto, non certo per autolesività bensì più compatibili con trazioni-afferramenti-trascinamenti da parte di terzi”. Anche altre lesioni sempre al polso, sono ritenute nella relazione “più compatibili” con manovre di “afferramento, compressione, contenzione da parte di terzi”. 

“Le conclusioni coincidono con la nuova consulenza tecnica commissionata da Le Iene e che per la prima volta permetterebbe di affermare, sulla base di un riscontro scientifico, che David Rossi ‘Non si sarebbe tolto la vita, ma sarebbe stato vittima di un omicidio'”, sottolineano Le Iene’.  

“A sostenerlo le recenti verifiche e una simulazione digitale effettuata con un manichino antropomorfo virtuale, costruito rispettando alla lettera le proporzioni del corpo di Rossi, effettuata da uno studio di ingegneria forense consultato da Le Iene. La nuova simulazione metterebbe infatti in forte discussione le conclusioni raggiunte fino ad oggi dalla super perizia, presentata dal Ris dei carabinieri nel 2022 su mandato parlamentare, che concludeva che ‘David Rossi si sarebbe lasciato cadere con gesto anticonservativo mollando la sbarra della finestra a cui era appeso'”. Come spiega l’ingegnere forense Giuseppe Monfreda, uno dei massimi esperti in Italia proprio del software usato tre anni fa per realizzare la simulazione del dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale della Sapienza, ma che però sarebbe giunto a conclusioni opposte: “David Rossi non si è suicidato, David Rossi è stato ucciso”.  

“Per effettuare la nuova consulenza con la versione 6.0 del software di Virtual Crash – al contrario della simulazione della Sapienza realizzata con una versione obsoleta del software 3.0, sono stati effettuati almeno un migliaio di tentativi di simulazioni… abbiamo impiegato dalle 85 alle 90 ore” spiega l’ingegnere forense: “David è stato trattenuto per i polsi e poi lasciato”. 

“Durante il lavoro giornalistico, la trasmissione ha costantemente aggiornato la seconda Commissione parlamentare d’inchiesta sugli sviluppi più rilevanti, consentendole di avviare nuove indagini che oggi sembrano confermare integralmente la ricostruzione avanzata dagli ingegneri consultati da Le Iene: ‘Quella sera David Rossi ha incontrato qualcuno e con quel qualcuno è successo qualcosa di direi drammatico violento… lui in qualche modo è stato posizionato fuori dalla finestra e di fatto è stato lasciato cadere. Di sicuro non si è trattato di un suicidio’, afferma il presidente Gianluca Vinci”. 

“Uno degli aspetti più significativi riguarda la rottura e la caduta l’orologio di Rossi – riportano ‘Le Iene’ – Come spiega Vinci: ‘Si arriva a questa conclusione studiando la caduta dell’orologio di David, ritrovato vicino al suo corpo, con i cinturini staccati dalla cassa, e per la prima volta si può affermare con certezza che l’orologio non si è rotto con l’impatto al suolo…’. E, aggiunge: ‘Il medico legale Roberto Manghi, che ha firmato la nuova relazione insieme al Ris di Roma, ha da subito chiarito che non era ferita a stampo, quella sul polso sx del Rossi, ma fatta con più movimenti a strappo e quindi c’era stata una presa prolungata su questo polso da parte di terze persone’, precisando che, grazie a un’analisi dettagliata del video che riprende la caduta del manager, ‘siamo riusciti a vedere sia la cassa che atterra prima del corpo, sia il cinturino che atterra successivamente'”. 

“Il presidente della Commissione – anticipano ‘Le Iene’ – racconta che ‘è stata ricostruita la finestra di Rocca Salimbeni, con il laser scanner del Ris, è stata portata a Milano in un’importante azienda di crash test e ricostruendo tutta la scena si è visto che l’unico modo per staccare da entrambi i lati l’orologio al polso sinistro di un manichino e creare anche quelle lesioni che il Rossi aveva al polso, era trattenerlo e sospenderlo nel vuoto, dopodiché… per ottenere lo strappo dell’orologio vi è stata comunque una pressione forte fino all’ultimo da parte di qualcuno che lo tratteneva’. Durante i test svolti dal Ris di Roma poi si è potuto osservare che: ‘Ad un certo punto quando il peso sul manichino casca c’è la cassa che vola indietro e il cinturino che casca leggermente dopo più vicino alla finestra. Lo stupore del tenente colonnello del Ris Adolfo Gregori che partecipava all’esperimento è notevole, nel vedere che l’orologio si rompe e cade separatamente dal corpo proprio dopo che il manichino è stato tenuto sospeso nel vuoto per i polsi…'”. Esperimento che smentirebbe un’altra spiegazione della rottura dell’orologio, data in passato, che vedrebbe il cinturino incastrarsi al piolino della finestra. 

“La famiglia, rappresentata da Carolina – concludono ‘Le Iene’ – rivolge oggi un appello alla magistratura: ‘Noi chiediamo la riapertura delle indagini. L’omicidio non ha prescrizione’. E, con la voce spezzata dall’emozione, confida: ‘Beh, ho paura, ho paura di essere delusa di nuovo, è uno sfogo un po’ per tutte le cose che ci siamo sentite dire, è difficile, ma è difficile perché tredici anni fa la nostra famiglia è zompata per aria e le persone che invece hanno voluto che David morisse, tornano a casa dalle loro famiglie. Fanno Natale insieme, e mia mamma è sola. Ed è difficile farci i conti, vedere che finalmente qualcuno dimostra scientificamente che David è stato tenuto dai polsi da due persone, è stato lasciato cadere, è stato ucciso, è una roba molto forte per noi”. 

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