Francesco Pigliaru (foto tratta dalla sua pagina Facebook)

Il ponte sullo Stretto è necessariamente di destra (Salvini e il governo Meloni) o può essere valutato come un’opera utile anche da chi appartiene ad altre parti politiche?

Francesco Pigliaru – 71 anni, sassarese, economista ed ex presidente della Regione Sardegna (2014-2019) alla guida di una giunta di centrosinistra – risponde di sì. E spiega il perché in un’analisi pubblicata domenica 17 agosto sulla sua newsletter Economia e Politica, premettendo: Se siete tra quelli del “Sono contrario perché lo ha detto Salvini”, lasciate perdere questo articolo.

A questo link trovate l’intero post, che nei giorni scorsi era stato preceduto su Facebook  e su LinkedIn da quello che lo stesso Pigliaru ha definito un coming out nel giorno in cui il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, aveva annunciato in pompa magna il via libera definitivo al Ponte sullo Stretto.

Non sarebbe ovviamente corretto riprodurre per intero le argomentazioni di Pigliaru: chi è interessato potrà andare sulla  sua newsletter sulla piattaforma Substack (Economia e Politica ha già più di duemila sottoscrittori).

“Non sono un ingegnere strutturista né un economista dei trasporti. So però qualcosa di sviluppo economico e di ciò che lo favorisce o lo ostacola. Tra gli ostacoli, ho studiato l’insularità. E penso che proprio l’insularità e i suoi effetti siano i grandi assenti nel dibattito sul Ponte”: così Pigliaru introduce le argomentazioni che sicuramente faranno discutere. Il post in cui le esprimeva sommariamente – scrive – “è stato letto e discusso oltre ogni mia aspettativa. Mi sono quindi sentito in dovere di spiegare meglio che cosa penso”.

In appendice Pigliaru dà le sue risposte ad alcune delle principali obiezioni contro il ponte sullo Stretto, dalla sismicità della zona ai rischi ambientali alla presenza della mafia.